Toti sull’ok al patteggiamento: “Nulla di inatteso”

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“Credo se ne debba parlare in Parlamento”

Roma, 18 dic. (askanews) -“Nulla di inatteso, era un patteggiamento su cui il mio legale e la Procura hanno lavorato da tempo; viene stralciata ogni ipotesi di 319 come dicono gli esperti di codice penale, ovvero di corruzione propria, c’è un patteggiamento che riguarda l’articolo 318, relativo all’asservimento della funzione, che io ancora ritengo non vi sia stato. Anzi c’è stata una disponibilità verso il mondo delle imprese che ha fatto crescere la Liguria così come c’è stato un impegno del mondo produttivo e imprenditoriale ad aiutare una politica che riteneva utile e coerente per la crescita della Regione e lo ha fatto sotto la luce del sole, credo se ne debba parlare in Parlamento, per questo ho scelto il patteggiamento”.Così l’ex governatore della Liguria, Giovanni Toti, commentando la ratifica del patteggiamento a una pena di 2 anni e 3 mesi convertita in 1.620 ore di lavori socialmente utili, a margine della presentazione a Roma del suo libro “Confesso: Ho Governato. Dal ponte Morandi alla rinascita della Liguria: un modello contro l’ipocrisia della politica”.”Finché in Italia asservimento della funzione, traffico di influenze, voto di scambio resteranno ipotesi di una nebulosa difficilmente dimostrabile per accusa e difesa, resteremo in quell’ipocrisia che a molti piace ma per me fa molto male al Paese” ha aggiunto.