Torna il nostro eroe: nuovi casi per il commissario Ninì Santagata

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di Fiorella Franchini

Torna in libreria il commissario Ninì Santagata di Luciano Scateni, un eroe moderno che cerca di rendere il mondo un posto migliore, sia nelle piccole cose che nelle grandi e il lettore resta di nuovo ammirato. Abbiamo ancora bisogno di eroi, di qualcuno che faccia ciò che altri dovrebbero fare, espressione di una società che si rassegna, “delle genti in cui la coscienza individuale è debole ; che non sono ancora entrate nella civiltà, o che vi sono entrate male” direbbe Francesco Saverio Nitti. L’autore l’ha descritto affascinante e anticonformista, senza troppi difetti e molti pregi. E’ un sognatore, talvolta vince, altre fallisce, nella maggior parte dei casi ha avuto risultati contrastanti. In fondo non è più coraggioso di una persona comune, ma è coraggioso cinque minuti più a lungo, quanto basta per dipanare intrighi e risolvere ingiustizie.
In un periodo come quello che stiamo attraversando, di grande crisi motivazionale, di mancanza di valori, gli eroi di genere, Montalbano, Loiacono, Rocco Schiavone o Coliandro, recuperano un certo senso della vita impegnandosi in azioni coraggiose, quelle che suscitano ammirazione e che inducono a una sequela imitativa. Figure positive che lottano anche ad di fuori della pagina o dello schermo con protagonisti autoreferenziali e portatori di comportamenti immorali e criminali.
Nell’ultima avventura “La tomba profanata” – Guida editori – l’autore mette in scena la quotidianità corrotta e violenta di una città e di una contemporaneità confusa. Si raccontano tante storie che si affollano e si sommano, in cui il filo conduttore è sempre, ha sottolineato Yvonne Carbonaro che ha presentato il libro nel foyer del Teatro Diana con Franco Roberti e Annella Prisco, il commissario Santagata, con i suoi metodi, le sue intuizioni psicologiche, il suo acume da detective. Un ampio collage di casi da risolvere in cui il pretesto narrativo diventa uno strumento di denuncia e riflessione su importanti tematiche della nostra attualità, dal femminicidio, al terrorismo internazionale, dalle lobby farmaceutiche ai retroscena del gioco d’azzardo.
Eppure, Ninì Santagata nega di essere un eroe, ha evidenziato l’ex procuratore antimafia Roberti. Il suo lavoro è una scelta di vita, una normalità da uomo libero che riesce ad affermare in ogni circostanza personale e investigativa, il simbolo di tanti protagonisti sconosciuti, uomini che cadono e falliscono e sono pieni di difetti, ma che rimangono sempre fedeli ai propri ideali, princìpi e impegni.
Il ritmo serrato ma scorrevole della scrittura di Luciano Scateni, l’attenzione alle problematiche del nostro presente, la sensibilità nell’affrontare le vicende individuali, la fantasia narrativa, fanno del romanzo una detective story singolare in cui l’elemento sociologico si mescola sapientemente all’azione, all’indagine poliziesca, alla valutazione psicologica. Ne scaturisce un affresco della società moderna, dei suoi vizi, delle sue debolezze, dei suoi eccessi e un ritratto di Napoli ricco di luci e chiaroscuri. Una raffigurazione della realtà che scaturisce dalla grande esperienza professionale di Luciano Scateni, giornalista professionista, scrittore, pittore, ex sindacalista, una rappresentazione oggettiva in cui è facile per il lettore riconoscersi e sentirsi partecipe.
Al di là della trama articolata e avvincente, risalta lo sforzo del commissario Santagata di combattere la sua giusta battaglia. In fondo, scrive Francesco Grisi, “L’Eroe è la coscienza universale del dovere essere”. Se l’’eroe antico era quello che affrontava la morte, l’eroe di oggi è colui che accetta la vita. Ninì Santagata, il poliziotto sociologo, non ha bisogno di superare gli altri a qualunque costo, ma sente il bisogno di servire gli altri a qualunque costo. Nell’eterna lotta tra il bene e il male, vincere o perdere non conta, quello che è veramente eroico è lo sforzo, la lotta, il sacrificio di ogni giorno, un eroismo sobrio, privo di drammi, imperituro, giacché cantava Chesterton: “Come il cielo, onnipresente è l’eroismo, | esso non finirà prima che finisca il mondo”.