Tonfo Mps e Carige dopo stress test

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A cura di Antonio Arricale Mps e Carige entrano agli scambi in Borsa e crollano dopo la bocciatura della Bce. I due titoli, che in apertura non riuscivano ad accedere agli A cura di Antonio Arricale Mps e Carige entrano agli scambi in Borsa e crollano dopo la bocciatura della Bce. I due titoli, che in apertura non riuscivano ad accedere agli scambi, sono entrati in contrattazione e poi sospesi immediatamente al ribasso. Adesso Siena segna un calo teorico del 15% mentre Genova e tornata agli scambi con un tonfo del 15,79%. Secondo gli analisti di Equita per Mps, bocciata agli stress test con un fabbisogno di capitale da 2,1 miliardi (comprende anche il miliardo di Monti Bond), la Bce “non ha permesso di incorporare i benefici del piano di ristrutturazione approvato dall’Ue e ha imposto di ipotizzare il rimborso di 750 milioni di Monti bond: secondo noi emerge una moral suasion evidente per considerare a breve ipotesi di aggregazione”. Secondo gli esperti quindi bisogna ipotizzare “un aumento di capitale da 1,5 miliardi” anche perché Mps “non dispone di molte alternative ad un nuovo aumento: la cessione della quota nella joint venture assicurativa potrebbe garantire un contributo di soli 280 milioni”. Per gli analisti di Ig inoltre “la mancanza di un piano dettagliato sulle prossime strategie da attuare per ricoprire le esigenze di capitale legate agli stress test, può alimentare la speculazione del mercato verso un possibile aumento di capitale”. “Il deficit risulta essere troppo elevato da essere colmato solo con l’emissione di un bond Tier 1 o dalla cessione di rami di azienda, come Consum.it. L’ipotesi poi di una fusione o vendita rimangono molto improbabili al momento, sia per le notevoli dimensioni dell’istituto sia per la difficoltà che la banca sta incontrando nel recuperare redditività. Il mercato potrebbe portare il titolo verso i minimi di due settimane fa”. Per Carige, poi, bocciata con uno shortfall di 813 milioni, la banca ha già optato per un aumento capitale fino a 650 milioni. Equita ricorda che “Carige è evidentemente destinata ad un’aggregazione, ma in vista dell’aumento di capitale manteniamo una view cauta”. Ig invece ritiene che Genova “grazie alle garanzie di Mediobanca” potrà “riuscire a colmare lo shortfall di capitale evidenziato dagli stress test. Rispetto a Mps, crediamo che Carige possa essere coinvolta nel processo di consolidamento del settore bancario italiano che pensiamo possa partire a inizio 2015”. Borse asiatiche La Borsa di Tokyo ha archiviato in rialzo la prima seduta della settimana caratterizzata da bassi volumi in attesa di conoscere le decisioni che verranno prese nella riunione della Federal Reserve di mercoledì. L’indice Nikkei ha così guadagnato lo 0,6% a 15.388,72 punti mentre il Topix è avanzato dell’1% a 1.254,28 punti. Borsa Usa Wall Street ha concluso la seduta di venerdì in moderato rialzo, dopo il dato di settembre sulle vendite di case nuove negli Stati Uniti, aumentate ai massimi degli ultimi sei anni. Le vendite sono cresciute dello 0,2% a 467 mila unità. L’indice Dow Jones ha mostrato un progresso dello 0,76% a 16.805,41 punti, l’S&P500 è avanzato dello 0,71$ a 1.964,72 punti mentre il Nasdaq si è attestato a 4.483,72 punti in salita dello 0,69%. Europa Le Borse europee hanno archiviato l’ultima seduta della settimana con segno meno. A pesare sugli scambi la diagnosi di un primo caso di Ebola a New York a cui si è aggiunta l’attesa per gli esiti degli stress test condotti sulle banche europee. A fine giornata Francoforte ha ceduto lo 0,66%, mentre a Parigi ilCac40 è scivolato dello 0,69%. A Londra l’indice Ftse 100 ha perso lo 0,47%. Italia Piazza Affari ha chiuso in rialzo con l’indice Ftse Mib che ha registrato un progresso dello 0,31% a 19.495 punti. Tra le banche è balzata Mps che con un progresso del 10,68% a 1 euro si è aggiudicata la maglia rosa sull’indice Ftse Mib. Nel resto del comparto gli acquisti hanno prevalso anche su Popolare di Milano (+1,57% a 0,643 euro), Intesa SanPaolo (+1,55% a 2,356 euro), Unicredit (+0,34% a 5,885 euro) e Ubi Banca (+0,88% a 6,305 euro). Tonica Ferragamo (+2,25% a 19,49 euro) in scia alla scelta di Goldman Sachs di inserire il titolo nella sua “conviction buy list” dopo la performance negativa “immeritata visto la forza dei fondamentali”. Forti vendite su Saipem (-3,61% a 14,94 euro) con Rosneft che ha aperto all’acquisto di una quota della controllata di Eni. A dirlo il numero uno del colosso russo, Igor Sechin, in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.


I dati macro attesi oggi Lunedì 27 ottobre 2014 Giornata con pochi market mover di rilievo quella di oggi. In mattinata l’attesa è per l’indice Ifo in Germania mentre nel pomeriggio dagli Stati Uniti sarà la volta delle vendite di abitazioni in corso (ore 15).