Tokyo in lieve rialzo, il Nikkei 225 chiude a +0,26

39

Il punto della mattinata. Borsa italiana sulla parità, in apertura, stamane. Al momento il FTSE Italia All-Share  +0.09, FTSE All-Share Capped +0.08, FTSE MIB +0.05, FTSE Italia Mid Cap +0.33, FTSE Italia Small Cap +0.41, FTSE Italia STAR +0.20, FTSE AIM Italia -0.11. 

Anche le principali Borse europee hanno aperto la seduta in leggero rialzo in attesa della pubblicazione del Pil definitivo dell’eurozona nel secondo trimestre. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,25%, il cac40 di Parigi lo 0,2%, il Ftse100 di Londra lo 0,05% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,22%.

Il Dipartimento dell’Economia e della Tecnologia tedesco ha reso noto che a luglio gli ordinativi industriali sono cresciuti dello 0,2% rispetto al mese precedente, risultando però inferiori alle stime degli analisti che avevano calcolato un incremento dello 0,5%. A giugno gli ordinativi erano diminuiti dello 0,3%.

I Future sugli indici azionari americani sono in rialzo dello 0,1% circa.

Tokyo in lieve rialzo con il Nikkei 225 che chiude a +0,26%. Borse cinesi in verde: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +0,69%, l’Hang Seng di Hong Kong al momento segna +0,4% circa.

Il rendimento del Bund decennale è stabile a -0,05%, quello del BTP cede 1 bp all’1,15%. Lo spread scende di 1 bp a 120.

Bancari in lieve progresso con l’indice FTSE Italia Banche a +0,2%, l’EURO STOXX Banks segna +0,1%.

Euro poco mosso contro dollaro. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,1170 circa. Mercati obbligazionari eurozona poco mossi.

Prezzi del greggio stabilizzati in Asia del momento che Arabia Saudita e Russia, sebbene abbiano detto che non s’impegneranno per raggiungere un congelamento della produzione, hanno comunque promesso di procedere nella stessa direzione per stabilizzare il mercato del greggio. Dopo essere lievitato dell’8,20% da giovedì scorso, il greggio West Texas Intermediate è sceso leggermente, a 45,30 USD al barile. Il Brent, considerato il barometro internazionale dalla commodity, ha avuto un andamento simile, calando a 48 USD al barile dopo aver toccato i 49,35 USD ieri a Londra. Ora il mercato attende il Forum Internazionale sull’Energia (IEF), che si svolgerà ad Algeri dal 26 al 28 settembre, durante il quale si dovrebbero svolgere dei colloqui informali fra i membri dell’OPEC. Gli investitori, però, non si aspettano granché da queste consultazioni perché nessuno, fra i membri OPEC e non-OPEC, sembra disposto a ridurre la sua produzione.

In Svizzera, nel secondo trimestre il PIL è cresciuto del 2% a/a, superando decisamente le previsioni medie, pari allo 0,8%; il rilevamento precedente è stato rivisto al rialzo, all’1,1%. 
Il rialzo  si deve ad un forte aumento della spesa pubblica (+1,8% t/t rispetto al +0,4% del primo trimestre) e alla spinta legata agli scambi con l’estero, con le esportazioni in rialzo del 6,5% t/t e le importazioni in calo del 2%. Le coppie in CHF non hanno reagito ai dati, l’EUR/CHF continua a muoversi lateralmente intorno a 1,0930 e l’USD/CHF tiene intorno a 0,98.

Nella notte il dollaro australiano ha fatto registrare l’andamento migliore fra le valute G10, in rialzo dello 0,63% contro l’USD, dello 0,89% contro l’EUR e dello 0,44% contro la sterlina britannica, mentre continua la caccia ai rendimenti e dopo che la banca centrale ha deciso di mantenere invariato il tasso dopo il taglio d’inizio agosto. L’AUD/USD ha toccato quota 0,7637 a Sydney, guadagnando l’1,95% nell’ultima settimana, man mano che si attenuano le prospettive di un intervento di restringimento a settembre da parte della Federal Reserve.

Borse asiatiche
La settimana prosegue in tono positivo per i mercati dell’Asia che si muovono sui massimi di un anno, mentre il dollaro continua a rimanere debole in scia ai dati sull’occupazione Usa, pubblicati venerdì scorso (lunedì per altro Wall Street è rimasta chiusa per la celebrazione del Labor Day), inferiori alle attese e che hanno allontanato il nuovo possibile rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve.

Unica voce fuori dal coro è Sydney che ha aperto in negativo in attesa della decisione della Reserve Bank of Australia (Rba) che poi, come previsto dagli economisti, ha lasciato invariati i tassi d’interesse ai minimi storici dell’1,50% (livello raggiunto a inizio agosto con una riduzione di 25 punti base). Alla fine l’S&P/ASX 200 ha segnato una perdita dello 0,29% in attesa dei dati sul Pil, la cui lettura preliminare sarà diffusa domani, che si prevede abbia comunque registrato il 100esimo trimestre consecutivo di progresso.
Di segno opposto la seduta di Tokyo, che ha beneficiato dell’indebolimento dello yen (il dollaro è rimasto sostanzialmente invariato nei confronti delle altre principali valute ma si è apprezzato dello 0,1% sulla divisa nipponica). In chiusura il Nikkei 225 ha guadagnato lo 0,26% (meglio ha fatto l’indice più ampio Topix, apprezzatosi invece dello 0,65%). In positivo anche Seoul, con il Kospi che registra un progresso dello 0,29% al termine delle contrattazioni.

Complessivamente la seduta è stata dunque positiva per la regione, con l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, in progresso di circa lo 0,40% dopo avere guadagnato l’1,30% lunedì.

In vista della chiusura, Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano intorno allo 0,70-0,80% mentre è di quasi l’1% l’apprezzamento dello Shenzhen Composite. La Cina festeggia il meeting del G20 ospitato ad Hangzhou, considerato dagli osservatori una vittoria per Pechino, nonostante di concreto sia stato deciso ben poco se non un’intesa sulla necessità di interventi macroeconomici coordinati.

Intanto lo yuan è scivolato vicino ai minimi di sei anni nei confronti del dollaro, su speculazioni che la People’s Bank of China possa allentare il suo controllo sulla valuta. A Hong Kong l’Hang Seng è in progresso di circa lo 0,40% (fa meglio l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, che si muove intorno a un guadagno dello 0,80%).

Borsa Usa
La Borsa di New York è rimasta chiusa per il “Labor day”.

I dati macro attesi oggi
Martedì 6 settembre

01:01 GBP Vendite al dettaglio (Ago);

08:00 GER Ordini alle imprese (Lug);

10:10 ITA Indice PMI al dettaglio Markit (Ago);

10:10 GER Indice PMI al dettaglio Markit (Ago);

10:10 FRA Indice PMI al dettaglio Markit (Ago);

10:10 EUR Indice PMI al dettaglio Markit (Ago);

11:00 EUR Pil dell’Eurozona (2° Trimestre F);

11:00 EUR Consumi delle famiglie dell’Eurozona (2° Trimestre);

15:45 USD Indice PMI Servizi Markit (Ago F);

15:45 USD Indice PMI Composito Markit (Ago F);

16:00 USD Indice PMI ISM non-manifatturiero (Ago);

16:00 USD Indice ISM dei nuovi ordini non manifatturieri (Ago).