Venerdì 9 maggio alle ore 9 presso l’Aula Magna dell’Università Federico II in via Partenope si inaugurerà il convegno multidisciplinare “I tumori della Venerdì 9 maggio alle ore 9 presso l’Aula Magna dell’Università Federico II in via Partenope si inaugurerà il convegno multidisciplinare “I tumori della tiroide – II giornata di aggiornamento”. Dopo il saluto dei presidenti del congresso Annamaria Colao e Gianfranco Fenzi e di Giuseppe Persico, Direttore Generale Aou Federico II, Massimo Marrelli, Rettore Università Federico II, Guido Trombetti, Assessore Università e Ricerca Scientifica, Regione Campania, aprirà i lavori il direttore scientifico Domenico Salvatore. “Lo scopo di questa II edizione del congresso è quello di fornire una sintesi ed un aggiornamento quanto più esaustivo possibile sullo status attuale nell’ambito dell’importante capitolo dei tumori della tiroide, ad oggi gli unici con una tendenza ancora in crescita. Gli obiettivi specifici del corso sono di fornire un aggiornamento multidisciplinare sulle nuove indicazioni riguardanti la diagnosi, il follow-up ed il trattamento del carcinoma della tiroide, sia nelle forme più indolenti che delle forme più aggressive e ad alto rischio di mortalità. Attenzione particolare verrà data ad argomenti oggetto di controversie tra esperti ed oggetto di nuove linee guida da parte di Società nazionali ed internazionali”, spiega Domenico Salvatore. Numerosi saranno inoltre gli esperti stranieri come i professori G. Williams (Università di Londra), M. Schlumberger (Università di Parigi), J. A. Fagin (Università di New York). Un’enfasi particolare verrà posta sulle nuove possibilità terapeutiche che, pur con risultati non sempre soddisfacenti e talvolta con effetti collaterali non trascurabili da parte dei pazienti, tuttavia sempre di più arricchiscono lo strumentario terapeutico dell’endocrinologo-oncologo. Con un’incidenza che varia dallo 0,5 ai 10 casi per 100.000 abitanti, i tumori tiroidei rappresentano tutt’oggi la neoplasia endocrina più frequente. Fattori di rischio accertati sono il gozzo, l’esposizione a radiazioni ed in rari casi la familiarità per tumori della tiroide.