Terra sott’occhio Primato italiano

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A cura di Roberto Paura Entro un anno l’Italia manderà in orbita il primo dei due nuovi satelliti che andranno a costituire la seconda generazione della costellazione satellitare per il telerilevamento Cosmo-SkyMed, A cura di Roberto Paura Entro un anno l’Italia manderà in orbita il primo dei due nuovi satelliti che andranno a costituire la seconda generazione della costellazione satellitare per il telerilevamento Cosmo-SkyMed, fiore all’occhiello dell’industria spaziale nazionale. Completata nel 2011, la prima generazione è costituita da quattro satelliti per l’osservazione della Terra attraverso radar, in grado di raccogliere dati sul nostro pianeta con una risoluzione a terra fino a un metro, in qualsiasi condizione meteorologica, sia di giorno che di notte. Un sistema duale, realizzato cioè dal settore civile – l’Agenzia spaziale italiana – e dal settore militare – la Difesa – che mantiene due diversi canali di osservazione: quello civile raccoglie fotografie e dati per scopi che vanno dalla salvaguardia dell’ambiente all’assistenza durante calamità (ha per esempio aiutato i soccorritori dopo il terremoto in Giappone nel 2011, o le operazioni di recupero della Costa Concordia); quello militare consente di raccogliere dati sulle rotte dei trafficanti o di migranti clandestini e raggiunge una risoluzione fino a 30 centimetri. Costata un miliardo di euro, la costellazione ora si arricchisce di due nuovi satelliti con radar ad apertura sintetica e di un potenziamento del segnamento di terra, ossia delle basi che raccolgono ed elaborano i dati. Il 24 luglio l’Agenzia spaziale ha sottoscritto l’intesa finale con Thales Alenia Space, che realizzerà i due satelliti. L’accordo permetterà di lanciare il primo entro il 2016, mentre il secondo si aggiungerà nel 2018. La seconda generazione Cosmo-SkyMed doterà così l’Italia del sistema di telerilevamento più all’avanguardia in Europa.