Terme di Stabia, 362 creditori Per pagarli servono 12 milioni

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C’è un buco di 12 milioni di euro nei conti della Terme di Stabia, la società di gestione del complesso termale di Castellammare di Stabia (Napoli) dichiarata fallita dal tribunale di Torre Annunziata. I creditori che hanno presentato richiesta di ammissione allo stato passivo sono 362 e 200 di loro sono dipendenti a tempo indeterminato o stagionali che non hanno ricevuto per intero il compenso. Il giudice delegato alla gestione della procedura, Vincenzo Del Sorbo, considerata la mole di istanze ha deciso di fissare la prima udienza sul fallimento della Terme di Stabia il prossimo 17 settembre. Nel frattempo si cercano compratori e si stima che per rilanciare il polo termale è necessario un investimento di almeno 25 milioni di euro.


Alcatel. Nessuna commissione speciale, almeno per ora, si occupa della vicenda relativa al ridimensionamento delle attività di Alcatel in Campania e, nello specifico, a Battipaglia (Salerno). I sindacati, infatti, fanno sapere che l’organismo parlamentare, sulla cui attivazione si è impegnata a suo tempo la vice presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, Renata Polverini, non è stato ancora attivato. Di conseguenza sia l’affare Btp Tecno, finito con la chiusura della società fornitrice, sia le altre operazioni che la multinazionale francese ha condotto nel salernitano restano senza una spiegazione.


Clp. Il servizio di trasporto pubblico in provincia di Caserta rischia lo stop a causa dello stato di agitazione dei dipendenti della Clp. Nei prossimi giorni i sindacati incontrano il commissario dell’azienda, Gerarda Maria Pantalone, che è anche prefetto di Napoli, e provano a trovare un’intesa. Non si prescinde, stando alle indiscrezioni raccolte in questi giorni, dal regolare pagamento degli stipendi. Sulla Clp pesa anche una lunga vicenda giudiziaria attivata dal Consorzio Casertano Mobilità, che da mesi chiede la revoca del contratto per via dell’interdittiva Antimafia che colpisce l’attuale gestore del servizio. Il Tar, però, ha fin qui respinto qualunque ricorso.


Enam. Scongiurato il fallimento della società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti urbani a Pomigliano d’Arco (Napoli). Il tribunale di Nola, infatti, omolga il concordato preventivo proposto dall’azienda e realizzato con la decisiva collaborazione dei commissari giudiziali Luciano Bifolco (commercialista) e Francesco Fimmanò (docente di diritto commerciale all’Università del Molise). Conservano il posto tutti e 115 i dipendenti della partecipata.


Firema. Il commissario straordinario Ernesto Stajano pubblica un nuovo bando per la vendita della società e include nel documento l’intero complesso industriale, compresa la divisione cantieristica. La cessione interessa inoltre tanto lo stabilimento di Caserta quanto quelli di Spello (Perugia) e Tito (Potenza). Da verificare, adesso, se questo bando annulla le trattative in essere per la cessione della divisione ferroviaria alla Blutec.


Improsta. L’azienda regionale che gestisce un centro di ricerca in campo alimentare a Eboli (Salerno) finisce nel mirino dei sindacati. Il consiglio di amministrazione che doveva decidere in merito al rinnovo dei contratti del personale è saltato e adesso il tempo stringe perché gli accordi scadono il prossimo 30 giugno. I sindacati sollecitano la Prefettura e la Regione Campania affinché si interessino della vicenda e chiedono il prolungamento al 31 dicembre prossimo degli attuali contratti.


La Quiete. Scende in campo la Curia di Salerno, con l’arcivescovo Luigi Moretti, per risolvere la vertenza della clinica privata di Pellezzano (Salerno). Insieme all’amministrazione locale e ai sindacati si lavora per organizzare un incontro in Prefettura e consentire così ai 150 dipendenti della struttura di recuperare le 12 mensilità arretrate. Nel frattempo il proprietario della Quiete, l’imprenditore e avvocato Leonardo Calabrese, conta di organizzare a breve un incontro con i nuovi vertici della Regione Campania per segnalare lo stato di difficoltà della sua clinica.


Sicur Glass. L’azienda che produce vetri per autoveicoli e ha sede a Fisciano (Salerno) invia le lettere di licenziamento ai propri dipendenti.


Whirlpool. Il 12 giugno prossimo i lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani del gruppo sono in sciopero per protestare contro il piano industriale che prevede numerosi licenziamenti. La vertenza coinvolge 800 dipendenti a Carinaro (Caserta) e 3mila su tutto il territorio nazionale.