Terapia del dolore, la battaglia di Vizzino: Pool di esperti per l’applicazione delle norme

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Un pool di esperti per la piena applicazione della legge 38/2010 che ha introdotto “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”: è l’ultima battaglia dell’avvocato Riccardo Vizzino, noto per il suo forte impegno contro il gioco d’azzardo. L’intento del professionista lucano è quello di riunire una squadra di tecnici allo scopo di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulla questione del dolore cronico e invalidante e per passare così dalle parole ai fatti.
“Occorre evidenziare – spiega Vizzino – che, a tutt’oggi, del diritto di non soffrire e dell’aspirazione al mantenimento di livelli accettabili nella qualità della vita durante la fase acuta di una malattia, si è parlato, in Italia, assai poco, nonostante νi sia un invecchiamento progressivo della popolazione, con il moltiplicarsi di patologie legate all’età avanzata, nonché la frequente trasformazione in situazioni cronache di malattie che, nel passato consumavano repentinamente chi ne era affetto Risulta sempre più evidente, quindi, come la qualità della vita di coloro che soffrono sia un affare dell’intera comunità e non soltanto del personale ospedaliero o dei familiari dell’infermo”. 
L’avvocato non trascura la possibilità di un’azione risarcitoria da parte dei malati contro l’immobilismo delle istituzioni.
“Si tratta – dice – di questioni che dovrebbero implicare scelte di politica economico-sociale alquanto impegnative, ma purtroppo, almeno nel nostro ordinamento, così non è. Basta pensare che le uniche riforme legislative che hanno tentato di dare rilevanza a tale problematica sociale, legge 12/2001 e legge 38/2010, altro non hanno fatto che limitarsi ad annunciare e sollecitare finanziamenti in vista della costruzione di ospedali attrezzati per le cure palliative. Pur essendo diventato il nostro Paese il primo in Europa a dotarsi di una normativa specifica per il trattamento della sofferenza inutile, da un punto di vista pratico occupa l’ultimo posto nella classifica internazionale relativa al consumo di farmaci oppioidi per la terapia del dolore”.
Per quanto riguarda la Campania, la situazione non è meno preoccupante rispetto al dato nazionale. “Si stima – dice Vizzino – che qui l’80% delle cartelle cliniche non contemplino l’applicazione della scheda del dolore, che invece è obbligatoria per legge. E questo mentre centri per la terapia del dolore, come quello del Cardarelli, sono in via di dismissione”. 
Il prossimo passo di questa battaglia sarà la presentazione di un esposto al Ministero della Salute per far luce sulle iniezioni epidurali di corticosteroidi il cui “utilizzo – sottolinea Vizzino – è sconsigliato da un recentissimo studio pubblicato sulla rivista di farmacologia”. Il legale insieme al suo pool chiede una corretta applicazione di questa pratica medica. All’esposto, che è quasi pronto, stanno lavorando gli avvocati Francesca Cisbani, Maria Augusto ed Emma Vizzino.