Tensione diplomatica tra Cina e Regno Unito

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La tensione tra Regno Unito e Cina è ulteriormente lievitata nelle ultime ore, dopo che ieri la Cina ha richiamato sei diplomatici in relazione al controverso episodio di violenza verificatosi due mesi fa nel suo consolato di Manchester. I fatti risalgono al 16 ottobre scorso, quando circa 60 persone si sono radunate pacificamente davanti alla sede diplomatica per protestare contro il presidente Xi Jinping in concomitanza con l’apertura del ventesimo Congresso del Partito comunista. Stando ai testimoni presenti sulla scena, la manifestazione è degenerata quando un gruppo di uomini è uscito dalla sede diplomatica, tentando di sequestrare i cartelli ai manifestanti. Durante i tafferugli, l’attivista di Hong Kong Bob Chan è stato trascinato all’interno dei giardini del consolato e percosso da diverse persone con il volto coperto dalle mascherine, riuscendo a scappare solo grazie all’intervento della polizia britannica. All’aggressione ha partecipato personalmente anche il console generale Zheng Xiyuan, inchiodato dalle immagini e dai filmati circolati online, che lo ritraggono nell’atto di sferrare un calcio al ragazzo trascinato all’interno del consolato. Dopo aver negato la sua partecipazione agli scontri, Zheng ha ammesso un suo coinvolgimento dichiarando di aver agito per proteggere i suoi colleghi e accusando il dimostrante di avere “oltraggiato il mio Paese, il mio leader”. Stando alle indiscrezioni circolate online, all’aggressione avrebbero partecipato anche il console Gao Lianjia, il consigliere Chen Wei e il vice console generale, Fan Yingjie. Zheng rientra tra i funzionari che in questi giorni hanno fatto ritorno in Cina, una scelta che ha fatto parecchio discutere il governo britannico, che in precedenza aveva chiesto ai funzionari cinesi di rinunciare al diritto all’immunità diplomatica per consentire agli investigatori di interrogarli riguardo l’accaduto. Il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, ha accolto la partenza del gruppo con grande disappunto, così come l’ex leader del partito conservatore, Iain Duncan Smith. “La flagrante aggressione a un pacifico attivista per la democrazia a Manchester richiede qualcosa di più che permettere ai responsabili di lasciare il Regno Unito senza accuse e a testa alta. Lasciare che la Cina li riprenda non è giustizia”, ha detto secondo l’emittente statunitense “Cnn”. La Cina, da parte sua, ha reagito con aggressività alle dichiarazioni dei funzionari britannici, accusando il Regno Unito di avere fornito un resoconto dei fatti “distorto e irresponsabile”. I contestatori, fa sapere l’ambasciata di Pechino a Londra, “si sono introdotti illegalmente nei locali del consolato, hanno aggredito i funzionari e minato gravemente la loro sicurezza e dignità”. Le contestazioni sono state per di più una “provocazione violenta e perturbatrice inscenata deliberatamente dalle forze ostili alla Cina”, aggiungono da Pechino, che ha minacciato “risolute contromisure” contro Londra per l’inefficace tutela del suo personale diplomatico. Il richiamo dei funzionari è stato inoltre giustificato come una “normale rotazione dei funzionari consolari” e con la fine del mandato di Zheng, che nulla ha a che vedere con l’accaduto.