Il gruppo energetico italiano Eni sta per accendere il supercomputer più potente al mondo al di fuori degli Stati Uniti. Costato oltre 100 milioni di euro, il nuovo supercomputer HPC6, contiene quasi 14mila unità di elaborazione grafica AMD: chip ad alta potenza utilizzati per eseguire calcoli complessi ed eseguire processi di intelligenza artificiale.
Il supercomputer si è classificato al quinto posto in una classifica annuale dei computer più veloci del mondo il mese scorso e il suo compito sarà quello di elaborare dati per scoprire nuovi giacimenti di petrolio e gas, nonché di eseguire calcoli per promuovere l’energia pulita. In una intervista al Financial Times Lorenzo Fiorillo, responsabile del dipartimento di ricerca e digitale di Eni, ha affermato che il computer è quasi nove volte più veloce del suo predecessore e che Eni è oggi una delle poche compagnie petrolifere che ha continuato a costruire le proprie macchine, anziché passare all’acquisto di servizi di cloud computing. La divisione di supercalcolo di Eni ha aiutato l’azienda italiana a consolidare la propria reputazione nell’esplorazione di petrolio e gas. “Siamo riusciti a trovare petrolio in posti dove non vedevamo nulla”, ha affermato Fiorillo.