Teatro, ‘Vanja. Scene di vita’ in prima nazionale a Padova

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Roma, 2 mag. (AdnKronos) – ‘Vanja. Scene di vita’, adattamento del capolavoro čechoviano realizzato da Alex Rigola, che firma anche la regia, arriva per la prima volta in Italia grazie alla produzione del Teatro Stabile del Veneto e debutta domani, in prima nazionale al Centro Culturale Altinate/San Gaetano di Padova. L’Agorà, la piazza coperta del centro culturale padovano, ospiterà la rappresentazione fino al 9 giugno, per 32 giornate di spettacolo e 50 repliche totali in un allestimento del tutto eccezionale.

‘Zio Vanja’ è uno dei drammi più famosi di Čechov, un gioco di personaggi che, annoiati e disgustati, hanno perso interesse per la vita e che, con la loro noia, rappresentano un’umanità che sbadiglia. Questa apparente immobilità contiene però tutta l’angoscia vitale dell’autore russo, che il regista catalano nel suo adattamento ha voluto racchiudere in una scatola di legno: in uno spazio aperto solo in alto, 70 spettatori assistono a una versione del grande classico čechoviano, in cui quattro attori, Antonietta Bello, Angelica Leo, Michele Maccagno e Ruben Rigillo vestiti con i loro abiti da tutti i giorni, si rivolgono l’un l’altro chiamandosi per nome. Attori e personaggi si sovrappongono, l’esperienza dell’uno diventa nutrimento per l’altro, dando forma a uno spettacolo pieno di vita.

“‘Vanja, scene della vita’, ha come tema centrale la vita – scrive Rigola nelle, note di regia – che si può osservare attraverso i punti di vista dei personaggi e delle loro rispettive infelicità. Un progetto per quattro attori focalizzato sulla ricerca di una verità scenica drammaturgica e attoriale, per arrivare all’essenza di Cechov attraverso il gioco. Una proposta intima in cui attori e spettatori condivideranno spazio e malinconia. Un secolo dopo il testo di Cechov ci permette di riflettere sulla nostra perdita di direzione, come se fino ad oggi non avessimo imparato nulla. Una visione tragica del mondo contemporaneo in cui i suoi protagonisti scoprono che la vita non è come l’avevano immaginata”.