Teatro: a Napoli con “Frankenstein” al via la stagione de Il Pozzo e il Pendolo

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Il Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli alza il sipario sulla sua venticinquesima stagione, in programma da novembre fino a marzo 2025, con dodici spettacoli in scena, ai quali si affiancheranno le inimitabili ‘Cene con delitto’ e La tombola dei fantasmi, che hanno reso originale l’attività dello spazio eventi di Palazzo Petrucci, e altri eventi in via di programmazione. L’inaugurazione della stagione teatrale, al debutto sabato 2 novembre (in replica domenica 3), è affidata a una pietra miliare del romanzo gotico e antesignano dell’horror fantascientifico, Frankenstein di Mary Shelley, “raccontato” da Paolo Cresta, che ne cura adattamento e regia. Il testo conduce lungo i sentieri dei brividi, della paura, della commozione per portarci al cospetto del volto di un mostro che, guardato da vicino, non è poi così diverso da uno dei mostri che ci abitano dentro. È un testo teatrale geniale, fulminante, divertente e commovente Smith e Wesson di Alessandro Baricco, che vedrà in scena, venerdì 8 novembre (repliche fino a domenica 10), Paolo Cresta, Andrea de Rosa e Marianita Carfora, per la regia di Paolo Cresta . Una storia di sfide, sogni impossibili, coraggio e rimpianto, in cui due uomini forse arresi, perdenti, ai margini, con la voglia di rifiutare o di fuggire da un mondo che non gli piace, trovano riscatto in una giovane giornalista e nella forza dei i suoi sogni. «Quando abbiamo iniziato – sottolinea la direttrice artistica Annamaria Russo – a chi con il realismo scettico dell’esperienza ci considerava una meteora destinata a dileguarsi in fretta, rispondemmo con l’incoscienza ingenua e tracotante della giovinezza, indossando una maglietta sulla quale avevamo fatto stampare la frase di uno dei nostri libri amati: Noi non moriremo mai, John. Oggi non abbiamo più la tracotanza, forse nemmeno l’ingenuità, per scrivere una frase come quella, ma abbiamo ancora intatta l’incoscienza per non mollare quel filo che ci tiene sospesi a mezzo metro dalla realtà con lo sguardo puntato verso l’infinito e le infinite possibilità”.