La politica monetaria di Fed e Bce di rialzo dei tassi ai massimi porta il credito in ripiegamento perché troppo caro, mettendo le imprese in difficoltà. E’ quanto emerge dalla congiuntura flash di Confindustria di luglio. “A luglio la Fed ha alzato il tasso negli Usa a 5,50% non escludendo nuovi rialzi, ma i mercati considerano questo come l’ultimo. Anche la Bce ha deciso un altro rialzo a luglio, a 4,25%, lasciando la porta aperta per ulteriori mosse, giudicando l’inflazione ancora troppo alta”, riassumono gli industriali, sottolineando che quindi le aziende italiane “stanno subendo un continuo aumento del costo del credito (4,81% a maggio)” e questo “sta riducendo lo stock di credito bancario (-2,9% annuo a maggio). Le indagini di Istat e Banca d’Italia mostrano un irrigidimento dei criteri di offerta (costi, ammontare, scadenze, garanzie), una domanda frenata dal costo eccessivo, una quota significativa di imprese che non ottiene credito (6,0%), soprattutto perché rinuncia per le condizioni onerose (56,3%), rimarca Confindustria.