Tasse sui liquori, maxi aumento: limoncello a rischio estinzione

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Il mercato campano dei liquori rischia il tracollo. Da gennaio, infatti, scatta l’ennesimo maxi aumento delle accise sugli spiriti, più 30 per cento rispetto alla tassazione attuale, e le aziende del Il mercato campano dei liquori rischia il tracollo. Da gennaio, infatti, scatta l’ennesimo maxi aumento delle accise sugli spiriti, più 30 per cento rispetto alla tassazione attuale, e le aziende del settore già si preparano al peggio. Una ricerca condotta da Trade Lab per conto di Federvini, l’associazione confindustriale che riunisce i produttori del comparto enogastronomico e delle bevande alcoliche, stima un calo delle vendite nell’ordine del 9,4 per cento. Su quasi 7 mila posti di lavoro a rischio, in Italia, circa 2 mila interessano la sola Campania dove è estesa la produzione di liquori come il limoncello da parte di tantissime piccole e medie imprese. Non solo. Il contraccolpo lo avvertono anche industrie di spicco come la Strega Alberti di Benevento, il cui amministratore delegato Giuseppe D’Avino è anche vice presidente nazionale del settore Spiriti di Federvini. L’altro grande problema che si prefigura all’orizzonte è relativo all’indotto: 340 mila aziende in Italia, circa 50 mila in Campania, e 332 mila addetti (un 20 per cento campani) che da un giorno all’altro possono vedere distrutto il proprio futuro. “Si dimentica – spiega Sandro Boscaini, presidente nazionale di Federvini – che il settore dei liquori ha una tradizione antichissima ed è uno dei più forti, a livello internazionale, quando parliamo di Made in Italy nel settore agroalimentare. Distruggere un tale patrimonio è da pazzi”. Anche perché il comparto ha un giro d’affari di 25 miliardi di euro l’anno e genera, per lo Stato italiano, entrate fiscali pari a 8,5 miliardi di euro. Quello in vigore dal primo gennaio del 2015 è il quarto aumento delle accise sugli spiriti: i precenti fanno data a ottobre del 2013, gennaio e marzo del 2014. I produttori, compresi quelli campani, organizzano in questi giorni la campagna “Stop alle accise” per raccogliere firme e chiedere al Governo e parlamento di annullare gli aumenti di tasse e consentire così alle imprese di continuare a crescere nel mondo.