Tasse, lunedì nero per i contribuenti

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A cura di Antonio Arricale Oggi, 16 giugno 2014, è il termine ultimo per pagare tasse, imposte e tributi. Secondo quanto calcolato dalla CGIA, l’Associazione di Confartigianato che riunisce gli artigiani e A cura di Antonio Arricale Oggi, 16 giugno 2014, è il termine ultimo per pagare tasse, imposte e tributi. Secondo quanto calcolato dalla CGIA, l’Associazione di Confartigianato che riunisce gli artigiani e le piccole imprese di Mestre e che si occupa di studi e statistiche, famiglie e imprese verseranno complessivamente circa 54,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, le famiglie dovranno pagare l’IMU e la Tasi, le imprese l’Irpef, le addizionali Irpef, l’Ires, l’Irap, l’IVA ed altri balzelli minori (per l’elenco completo delle scadenze vai a Appuntamenti e scadenze). La prima rata dell’IMU riguarda le seconde e terze case e le abitazioni di lusso (l’imposta sulla prima casa è stata cancellata a fine novembre. L’acconto della Tasi graverà invece solo sui Comuni che hanno stabilito le aliquote. Per i ritardatari il Governo ha fissato nuove tempistiche. La CGIA stima che l’imposta più onerosa sarà l’Ires, ossia la tassa sui redditi pagata dalle società di capitali. Il suo gettito dovrebbe aggirarsi attorno ai 14,7 mld euro. IMU e Tasi faranno entrare nelle casse dello Stato 10,8 miliardi di euro, mentre le ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori versate dai datori di lavoro valgono 9,7 miliardi di euro. I contribuenti soggetti agli studi di settore potranno pagare senza aggravi sino al 7 luglio, mentre la scadenza del 16 luglio, entro la quale è possibile pagare con l’aggravio del 0,4%, è spostata al 20 agosto 2014. Intanto il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervistato a “In mezz’ora”, ha ribadito la validità degli ormai famosi 80 euro in più in busta paga, ma solo a patto che non siano una misura una tantum. “Se lo Stato dà una cifra ai cittadini e imprese che smetterà di essere erogata, la mettono da parte. Se la cifra è permanente il comportamento cambia, aumenta la fiducia e si esce più rapidamente dalla crisi”, ha precisato. Il titolare di Via XX Settembre ha poi inneggiato ad una semplificazione del sistema tributario per chi paga puntualmente le tasse spiegando che “l’idea del governo è duplice: semplificare drasticamente il sistema tributario, semplificando la vita del contribuente onesto, spostare il carico fiscale che purtroppo c’è, in modo che a parità di gettito, ci sia più crescita e lavoro”. Forex Il dollaro canadese è rimasto pressoché invariato contro il cugino statunitense lo scorso venerdì, nonostante i prezzi del petrolio più alti per via della ribellione dei sunniti in Iraq. Il cambio USD/CAD ha toccato 1,0855 alla chiusura. Sulla settimana il cambio è sceso dello 0,45%. Supporto a 1,0821, minimo del 30 maggio e resistenza a 1,0905, massimo di mercoledì. I prezzi Brent sono saliti al massimo di nove mesi, nei timori scatenati dalla ribellione sunnita in Iraq, che ha alimentato i timori sull’impatto di una produzione più bassa in uno dei principali produttori di petrolio al mondo. Il greggio Brent crude ha toccato il Massimo della seduta di venerdì scorso 114,07 dollari al barile e il greggio USA ha toccato il massimo di 107,68. Nonostante l’aumento dei prezzi del greggio solitamente spinga il dollaro canadese, la corsa alla valuta rifugio ha contrastato il fenomeno. Il biglietto verde non ha tenuto molto conto dei dati che hanno mostrato un calo della fiducia dei consumatori a giugno. L’indice preliminare del sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan ha toccato 81,2 da 81,9 di maggio, contro le aspettative di un aumento a 83,0. Il report ha seguito di un giorno i dati sulle vendite al dettaglio USA, scese meno del previsto a maggio, ma il mese precedente è stato rivisto al rialzo. Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato giovedì che le vendite al dettaglio sono salite dello 0,3% a maggio, contro le previsioni di un aumento dello 0,6%. Tuttavia, la lettura di aprile è stata rivista ad un aumento dello 0,5% dal dato precedentemente riportato di un aumento dello 0,1%. L’ indice del Dollaro USA, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei altre principali valute è rimasto invariato a 80,75 lo scorso venerdì. In settimana gli operatori dei mercati attenderanno i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve, atteso per questo mercoledì. Borsa giapponese Tokyo chiude in rosso sulle tensioni in Iraq L’escalation delle violenze in Iraq sta spaventando gli investitori, che oggi sulla borsa di Tokyo hanno deciso prevalentemente di vendere. Da segnalare però la buona performance dei titoli tecnologici sulla piazza di Tokyo dopo il miglioramento delle guidance di Intel. Sulla piazza nipponica l’indice Nikkei ha perso l’1,09% attestandosi a 14.933 punti mentre il Topix è sceso dello 0,75% a 1234,68 punti. Tra le altre borse asiatiche Seul ha guadagnato lo 0,14% mentre Taiwan ha messo a segno un +0,07%. In prevalenza positive le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le contrattazioni, con Hong Kong che sale dello 0,04%, Shanghai dello 0,84%, Bangkok dello 0,37%. Segni meno per Singapore che lima lo 0,01%, Kuala Lumpur che arretra dello 0,18% e Jakarta che segna un ribasso dello 0,42%. Borsa Usa Wall street venerdì ha chiuso in rialzo, per il petrolio è stata la migliore settimana del 2014 Venerdì Intel è balzato del 6,83% grazie ad un aumento delle stime di profitto per il secondo trimestre. Sul fronte M&A, Priceline ha perso il 2,99% dopo aver accettato di rilevare OpenTable (+48,35%) per 2,6 miliardi di dollari. Nel reddito fisso, il rendimento del benchmark decennale è salito al 2,6% registrando il rialzo bisettimanale più altro da novembre 2013. Il bond trentennale ha chiuso con un rendimento del 3,41% e quello a 5 anni dell’1,69%. Sui mercati valutari, l’euro è sceso a 1,3535 dollari, il biglietto verde è avanzato a 102,02 yen e a 0,9001 franchi svizzeri ma ha perso terreno contro la sterlina che è salita a 1,6958. Europa Da monitorare il mercato inglese dopo il rating di S&P I mercati continentali dovrebbero iniziare la nuova seduta in territorio leggermente negativo dopo che nella notte i listini asiatici hanno registrato variazioni miste. Pesante ribasso a Tokyo con l’indice Nikkei che ha ceduto oltre un punto percentuale scendendo sotto la soglia dei 15 mila punti. Da monitorare oggi il mercato inglese dopo che S&P ha riportato l’outlook sulla tripla A a stabile. Secondo l’agenzia di rating “la revisione dell’outlook riflette la convinzione di una ripresa dell’economia robusta e in espansione e gli ulteriori progressi dell’esecutivo nel processo di consolidamento di bilancio” Credit Agricole: ha sofferto venerdì sulla Borsa di Parigi. Il titolo ha risentito di alcune indiscrezioni di stampa apparse sul Les Echos, secondo cui la controllata finanziaria Le Credit Lyonnais avrebbe intenzione di avviare un piano di organizzazione al 2018. Piano che prevedrebbe il taglio di circa un migliaio di posti di lavoro e una chiusura netta di 10 filiali. Gdf Suez: La controllata Electrabel prevede di mettere in atto test addizionali rispetto a quanto annunciato lo scorso marzo sulle centrali nucleari belghe Doel 3 e Tihange 2 per via della loro complessità. Fatto questo che allunga i tempi di interruzione delle forniture degli impianti e che impatterà di circa 40 euro al mese sull’utile ricorrente dell’azienda energetica. Italia Finmeccanica, Mauro Moretti vende l’americana Drs Technologies? Piazza Affari è vista partire in territorio negativo in questa prima seduta della nuova ottava borsistica. I broker londinesi preannunciano una flessione prossima al mezzo punto percentuale per il FtseMib che dovrebbe comunque confermarsi al di sopra della soglia psicologica dei 22 mila punti. Sul fronte societario attenzione a Luxottica, su cui gli analisti della UBS hanno alzato il target price a 41 dai precedenti 38 euro, e a Snam: in questo caso il colosso svizzero ha rivisto il target a 4,75 euro ma soprattutto ha alzato il rating a buy, consigliando quindi di acquistare l’azione. Fiat: Chrysler conferma che i target 2014 saranno raggiunti. E’ quanto ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo automobilistico, Sergio Marchionne, a margine di un convegno a Venezia. Per l’esercizio in corso il gruppo torinese prevede ricavi per circa 93 miliardi di euro, un utile della gestione ordinaria tra 3,6 e 4 miliardi e un utile netto tra 600 e 800 milioni di euro. Finmeccanica: Secondo il Corriere della Sera, il neo Ad di Finmeccanica Mauro Moretti vorrebbe vendere l’americana Drs Technologies. Per alcuni analisti la notizia è positiva in quanto Drs, hanno fatto notare, non è mai stata veramente parte dell’azienda italiana e una sua possibile vendita escluderebbe qualsiasi speculazione circa un eventuale aumento di capitale.


I dati macro più significativi attesi in settimana Lunedì 16 giugno Il Canada pubblicherà un report sugli acquisti di obbligazioni estere. Gli USA rilasceranno i dati sull’attività manifatturiera dell’Empire State. Martedì 17 giugno Gli USA produrranno i dati report sulle concessioni edilizie e sui nuovi cantieri oltre ai dati sui prezzi al consumo. Mercoledì 18 giugno Il Canada pubblicherà i dati sulle vendite all’ingrosso. La Federal Reserve annuncerà il tasso dei fondi federali e pubblicherà il tasso di interesse di riferimento. L’annuncio sarà seguito dalla conferenza stampa della Presidente della Fed Janet Yellen. Giovedì 19 giugno Gli USA pubblicheranno il report sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, nonché un report sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia. Venerdì 20 giugno Il Canada chiuderà la settimana con i dati sulle vendite al dettaglio e sull’inflazione al consumo.