Un processo di contaminazione tra la cultura sudafricana e la tradizione orafa del “Made in Italy”. Il Governo del Sud Africa sceglie l’eccellenza del Centro Orafo Il Tarì per dar vita ad un progetto pilota dedicato all’Alta Formazione Professionale nei settori dell’Arte Orafa, Incastonatura di Pietre Preziose, Design del Gioiello e Orologeria. Parte il “Jwp – Jewellery and watchmaker project”, il programma di corsi internazionali dedicati a studenti provenienti dal Sud Africa e che si terrà presso il Tarì Design School – Tads, la Scuola di Formazione del Centro Orafo di Marcianise. In tutto 25 giovani dall’età media di 26 anni, selezionati a seguito di un’attività di scouting nelle principali Jewellery Schools ed Engineering University sudafricane.
I corsi affronteranno lo studio delle più note e sofisticate tecniche orafe, tutti i segreti dell’alta orologeria e la complessità del design nel comparto del gioiello, in un piano di studi della durata di due anni, durante i quali i giovani sudafricani si immergeranno full time nell’attività d’aula direttamente in Italia.
Un’esperienza da vivere nella capitale mondiale del design e, in particolare, in Campania dove il distretto orafo vanta ben duemila anni di storia.
Il progetto, organizzato dal Tads in collaborazione con il Governo del Sud Africa e coordinato dall’Ambasciata della Repubblica del Sud Africa in Italia, è presentato oggi, 11 dicembre, presso la sede de Il Tarì.
L’obiettivo di “Jwp – Jewellery and watchmaker project” è trasmettere ai giovani allievi sudafricani il Know how e le competenze tipiche dell’Arte Orafa artigianale, affinché acquisiscano una propria metodologia di lavoro e diventino, alla fine del percorso didattico, ambasciatori in Sud Africa dei valori e delle tradizioni del “Made in Italy”.
L’iniziativa si svilupperà in moduli tematici caratterizzati non solo da pura teoria, ma soprattutto dall’attività pratica, grazie alla presenza al Tads di laboratori tecnici ed informatici. Qui ogni anno vengono formati circa 120 professionisti, di cui il 70% trova occupazione nell’arco di quattro mesi, attraverso una metodologia didattica intensiva, per conoscere, confrontarsi, scambiare idee ed impegnarle in progetti stimolanti.
Terminato il percorso formativo, gli allievi sudafricani saranno in grado di disegnare, progettare e realizzare collezioni, caratterizzate da elementi distintivi ed unici, ma anche di riparare e assemblare qualsiasi tipo di meccanismo di orologeria, sia esso antico o contemporaneo.
L’attività è organizzata, pianifica e realizzata dallo Staff interno del Tads con l’ausilio di professionalità esterne quali artigiani, maestri e professionisti del settore, jewellery designer e orologiai di rilevanza internazionale. Sono previste testimonianze dei principali interpreti della cultura orafa contemporanea e del design italiano.
Molto importante per l’orologeria la partnership con ETA SA Manufacture Horlogère Suisse, di proprietà del Gruppo Swatch – che ospiterà gli studenti due volte l’anno presso la propria sede a Grenchen, in Svizzera, per effettuare corsi di specializzazione.
Ma non è soltanto didattica in senso stretto, ma anche attività sociale, per favorire l’interazione e la commistione tra culture diverse. A questo scopo Il Tarì ha reso operativo, a Caserta, un Campus con residenze studentesche che ospitano l’intera delegazione di studenti sudafricani per tutta la durata dell’attività formativa, garantendo loro vitto, alloggio e spostamenti.
Saranno organizzate, inoltre, visite alle più note mostre del settore ed ai siti culturali più famosi in Italia, per completare l’azione formativa e di trasferimento dei principi del design Made in Italy.
“Siamo molto orgogliosi di ospitare questa iniziativa – spiega Vincenzo Giannotti, Presidente de Il Tarì – è un progetto che ho portato avanti quando ero alla guida del Tads e che ora sto sostenendo con forza nel ruolo di presidente de Il Tarì. La scuola è fondamentale per le nostre attività, perché solo una buona formazione può favorire la nascita di aziende di eccellenza. Sarà nostro impegno far sì che gli studenti sudafricani si trovino a loro agio nel nostro contesto e sui nostri territori e che tale processo di contaminazione rappresenti uno stimolo anche per i nostri corsisti, che avranno modo di allenare la propria creatività ed allargare gli orizzonti.”
“Con il progetto Jwp – afferma Giuseppe Casillo, Presidente del Tads – la Scuola diventa pioniera di un percorso formativo innovativo che ci auguriamo possa essere replicato anche in futuro, soprattutto per l’effetto moltiplicatore che potrà generare. L’obiettivo è quello di rendere costante la presenza di studenti sudafricani nei nostri corsi, replicando il progetto, ma anche di avviare uno scambio di professionalità, portando i nostri ragazzi nella Repubblica del Sud Africa per affrontare in loco esperienze didattiche. Contestualmente sono stati avviati contatti con altri Paesi esteri per far si che questa iniziativa diventi un modello di eccellenza italiana/campana da poter essere esportato ovunque nel Mondo”.