Taccuino della crisi, contratti di solidarietà:
ultima spiaggia alla Denso

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Il male minore in attesa di tempi migliori. La Denso, azienda specializzata nella produzione di sistemi termici per autovetture con sede a Pianodardine (Avellino), chiude la trattativa con i sindacati accettando Il male minore in attesa di tempi migliori. La Denso, azienda specializzata nella produzione di sistemi termici per autovetture con sede a Pianodardine (Avellino), chiude la trattativa con i sindacati accettando di sottoscrivere contratti di solidarietà con una parte dei suoi 840 dipendenti. È l’unico modo per fronteggiare il calo di commesse e evitare tagli al personale. Per il momento l’accordo coinvolge il 30 per cento dei dipendenti del reparto montaggio e stampaggio e il 25 per cento degli addetti di altri reparti. Arechi Multiservice. Il ridimensionamento delle finanze dell’ente Provincia, proprietario della società, costringe la Arechi Multiservice a tagliare il personale. In bilico 24 dipendenti che, a questo punto, chiedono un faccia a faccia con il presidente della Provincia, Giuseppe Canfora, al fine di capire in via definitiva se ci sono spiragli per una loro permanenza in azienda. Carrefour. I dipendenti della struttura di Casoria (Napoli) sono da tre mesi senza il sussidio della cassa integrazione, che peraltro scade alla fine del mese di dicembre. Centrolaser. È scontro con i sindacati sul rinnovo della cassa integrazione per i dipendenti della ormai ex Terme di Stabia. La società che adesso gestisce il complesso in virtù del fitto di ramo d’azienda, Centro Laser, nei giorni scorsi prova a scavalcare i rappresentanti dei lavoratori cercando un confronto diretto. Ma il tentativo viene bloccato. Consorzio Agrario Benevento. Dal mese di aprile del 2015 i 28 dipendenti della struttura sono senza lavoro e senza alcun sussidio, visto che a marzo scade la cassa integrazione straordinaria. Intanto il commissario liquidatore, Valentina Rettino, non vede spiragli per continuare l’attività del sodalizio visto che i soci non hanno più fondi da investire e le normative comunitarie rendono difficile riuscire a rendere produttiva l’attività agricola. In queste condizioni andare avanti è impossibile. Improsta. Il consiglio di amministrazione di fine anno è chiamato a scongiurare il ridimensionamento dell’organico. In bilico 20 dipendenti. Secondo indiscrezioni sembra che la soluzione sia stata individuata. Malzoni. I soci trovano l’accordo in consiglio di amministrazione e pongono così un argine allo stato di difficoltà dell’azienda pagando 1 milioni di euro di compensi arretrati. Soldi che sono sufficienti per coprire le 3 mensilità avanzate dai 360 dipendenti della struttura di Avellino e i crediti vantati dalle società esterne che si occupano di forniture a vario titolo e che danno lavoro a 100 persone. Reti Tlc. Non ci sono soldi in cassa per pagare gli stipendi agli addetti, 60 in tutto, e il caso finisce direttamente sulla scrivania dei dirigenti della Valtellina, da cui la forza lavoro proviene. Sia Reti Tlc che Valtellina, infatti, operano nell’indotto Telecom e due anni fa sottoscrivono un accordo per il trasferimento di dipendenti che altrimenti sarebbero finiti in mobilità. Dal 2 gennaio, però, il contratto cessa e Reti Tlc rischia la chiusura. Nel frattempo i lavoratori reclamano 5 mesi di stipendi arretrati e dalla Telecom fanno sapere che le commesse continuano ad arrivare con regolarità e solo quest’anno raggiungono i 5 milioni di euro. Non si capisce, a questo punto, perché i flussi di cassa sonoi bloccati. Roseto. La casa di cura di Avellino prova a superare lo stato di crisi e, grazie a un accordo tra la cooperativa Teseo e il consorzio Icaro provvede al pagamento di due mensilità e mezzo (2500 euro pro capite) ai 16 dipendenti che da qualche giorno sono in sciopero. TSAT. Il ministero del Lavoro autorizza il ricorso alla cassa integrazione, per crisi aziendale, da parte della società che sviluppa software complessi da impiegare nell’industria aerospaziale e che ha sede presso l’ex Agenzia dei Tabacchi di San Giorgio del Sannio (Benevento). A beneficiare dell’ammortizzatore sociale sono 17 dipendenti. Yele. Attendono di conoscere la decisione definitiva della Regione i 300 dipendenti della Yele, azienda che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti in diversi Comuni del Cilento. Stando alla normativa regionale a fine anno la società si scioglie ma in queste ore si cerca di individuare una soluzione che consenta all’azienda di proseguire l’attività e ai dipendenti di conservare il posto di lavoro.