Svizzera: Curioni, l’italiano che a Zurigo sviluppa robot

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in foto Alessandro Curioni

“Solo negli ultimi due anni abbiamo prodotto una quantità di dati maggiore di quanto abbia fatto l’umanità in tutta la sua storia precedente. Dall’inizio dell’Universo”: comincia con questo dato sconcertante il dialogo con il professor Alessandro Curioni, ex Normalista, di formazione chimico, direttore del centro di ricerca sull’intelligenza artificiale Ibm di Zurigo. Curioni specializzato in high performance e cognitive computing è considerato uno dei massimi esperti in materia. “Lo sviluppo di una tecnologia con capacità computazionali come quelle che stiamo sperimentando ci porterà a trovare soluzioni a molti problemi – spiega all’Agi -. E’ un’evoluzione quasi necessaria dell’informatica”. Sembrerebbe pero’ che questa mole di informazioni sia talmente grande da diventare inutile se non sappiamo come usarla: “I nostri studi servono proprio a questo: se non la estrapoliamo, è come se buttassimo via moltissima conoscenza dal valore inestimabile”. Le applicazioni pratiche del’intelligenza artificiale possono essere davvero dappertutto: “Nel business ad esempio, si devono prendere decisioni efficaci in breve tempo. Se alle capacità dell’uomo si aggiunge una macchina che vaglia moltissime informazioni sullo stesso tema o casi simili, questo semplifica e migliora il lavoro del manager”. Nel campo della scienza dei materiali “fino a 20 anni fa usciva una pubblicazione scientifica a settimana: lo scienziato poteva rimanere aggiornato” spiega Curioni, ora “la produzione è arrivata a 50 paper al giorno, quindi diventa inimmaginabile senza l’aiuto di un computer ‘starci dietro’. E per uno scienziato avere a disposizione tutte le ultime risultanze della ricerca e’ fondamentale”. Non si tratta di macchine complesse e costose, assicura: “Fino a 10 anni fa si trattava di una conoscenza in mano di pochi. Oggi, grazie alla diffusione in cloud e’ alla portata di tutti, ad esempio, gli sviluppatori possono testare un’idea con i modelli in cloud di Ibm senza spendere un euro”. Ci piacerebbe anche che questa tecnologia pero’ riguardasse la vita quotidiana delle persone comuni, magari per migliorarla: “Un medico ben formato potra’ scegliere, grazie alle informazioni raccolte, la terapia migliore per un tumore”.