“Il nuovo progetto della Società delle Associazione Italiane a Ginevra, “Ciao Italia, ici Genève! – La tradizione culinaria italiana a Ginevra”, che inizierà nel 2022, prevede un viaggio gastronomico e culturale attraverso i ristoranti della Città di Ginevra (e le città limitrofe), che sottolineano la propria appartenenza alla tradizione imprenditoriale e culinaria italiana”. A farlo sapere con una nota è Carmelo Vaccaro, coordinatore Saig.
“La Saig desidera incontrare i proprietari di ristoranti – spiega Vaccaro – per conoscere ed instaurare una sinergia tra i rappresentanti culinari italiani nel Cantone di Ginevra, sebbene la Saig non intenda apportare giudizi sulla qualità ma semplicemente mettere in evidenza le qualità di adattamento dei ristoratori italiani all’estero che preparano pietanze le cui ricette siano state tramandate dai genitori o altre persone, del nucleo familiare d’origine oppure no. La gastronomia rappresenta il patrimonio culturale di un paese. Attraverso lo studio della cucina di una data regione o di un dato territorio, è possibile reperire tutta una serie d’informazioni sulla sua storia, la sua geografia, la sua situazione sociale ed economica e le dominazioni di altri popoli subite nel corso dei secoli.
A Ginevra è innegabile che i ristoranti italiani sono molto numerosi: quartieri come Eaux-Vives, Acacias, Servette, Pâquis, Rive, Plainpalais, la Città Vecchia. O ancora nelle città limitrofe come Carouge, Vernier, Onex Chêne-Bourg ed altri nel Cantone, possiamo trovare in abbondanza differenti ristoranti, pizzerie, bar, che ostentano la propria origine italiana. Oltre a questo, certi piatti tipici italiani sono presenti anche nei menù di altri ristoranti. Tutto ciò sottolinea la grande tradizione imprenditoriale italiana sul territorio ginevrino e la grande diffusione ed apprezzamento di quanto l’Italia può offrire in termini di gusto.
Il quadro che abbiamo provato a tracciare è alla base del nostro lavoro: l’intento principale della SAIG è quello di ricercare elementi che rilevano dal punto di vista della nostra tradizione gastronomica in un percorso che ci porterà all’incontro di ristoratori sul territorio ginevrino. Nel quadro di questo progetto, la Saig prevede tra 6 e 10 incontri nell’arco di tempo di un anno a partire dal prossimo gennaio.
Si tratterà di realizzare delle interviste filmate e di permettere ai ristoratori scelti di parlare del proprio lavoro, dello spirito che li anima, di presentare la carta del proprio ristorante e, più in particolare, di descriversi una ricetta da loro scelta secondo un certo numero di criteri: il nome del piatto, spiegazione linguistica, storia della ricetta, eventuali modifiche alla ricetta originale, ingredienti, provenienza degli stessi (Italia o locale). L’occasione sarà anche proficua per parlare delle tantissime difficoltà affrontate e superate durante la pandemia, periodo in cui le attività dei ristoratori hanno subito chiusure e limitazioni”.
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