Sviluppo Sud, Caramiello: Un piano per il Vesuvio. Federcostruzioni, Marone: Migliaia di cantieri a rischio

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in foto Paola Marone, presidente di Federcostruzioni

“Sud locomotiva d’Europa”: è il titolo dell’incontro promosso, lunedì 11 dicembre, da Alessandro Caramiello e dal Gruppo Parlamentare “Sviluppo Sud – Aree fragili e Isole Minori”.  L’evento ha visto la  partecipazione di figure di spicco del panorama politico e istituzionale, tra cui la presidente di Federcostruzioni, Paola Marone.

Al centro del convegno è stata la proposta di legge del Gruppo per “un piano di evacuazione dell’area vesuviana in caso di emergenza vulcanica”. Caramiello ne ha sottolineato l’urgenza evidenziando come “un’evacuazione su vasta scala non soltanto comporterebbe il trasferimento degli abitanti – sul territorio vivono oltre 600.000 persone – ma avrebbe anche impatti profondi sull’economia provocando una desertificazione irreversibile dell’intera area”. Il deputato, si legge in una nota, “ha enfatizzato l’importanza di un piano che, seguendo le linee della fondazione Convivenza Vesuvio di Enzo Coronato, consideri una redistribuzione equilibrata della popolazione sul territorio campano, tenendo conto della attuale disponibilità di 180.000 alloggi”.

La presidente di Federcostruzioni, Paola Marone, ha approfondito le prospettive inesplorate del territorio meridionale e dell’intero Sud Italia. Ha illustrato gli interventi significativi compiuti da Federcostruzioni e dal Gruppo Parlamentare attraverso proposte legislative e emendamenti volti a rafforzare il settore produttivo della regione e dell’intero Sud. Ha sottolineato come, grazie alle misure di incentivazione – i cosiddetti Bonus – e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il Sud abbia registrato un’importante crescita. Tuttavia, ha evidenziato il rischio di un potenziale regresso in assenza di tali supporti, il quale potrebbe compromettere i progressi raggiunti in termini di occupazione e sviluppo economico negli ultimi due anni.

Marone ha denunciato i rischi che deriverebbero dalla eliminazione dei bonus e dal taglio del Pnrr e ha parlato della necessità di estendere le scadenze oltre che dell’annoso problema dell’incagliamento dei crediti. Tutte questioni che potrebbero avere impatti negativi e di vasta portata sul Sud Italia, specialmente considerando l’assenza, rispetto al Nord, di una solida struttura finanziaria.

La presidente di Federcostruzioni ha proseguito il suo intervento sottolineando la necessità di una proroga dei termini di scadenza dei cantieri che hanno già raggiunto almeno il 60% del loro completamento entro la fine del 2023.Tale proroga, ha detto, sarebbe essenziale per prevenire scenari critici, permettendo così la conclusione degli interventi e la ricerca di soluzioni strutturali per la cessione dei crediti, inclusi quelli in stato di stallo da diversi mesi, come annunciato dal Governo.
Sempre sul tema dei crediti, Caramiello ha evidenziato l’importanza delle iniziative intraprese dal Gruppo Interparlamentare, in particolare da una proposta illustrata da  Vincenzo di Fiore e condivisa con Federcostruzioni e Confindustria.
Sul tema è intervenuto anche il senatore Gianluca Cantalamessa, che ha affrontato il tema dei crediti incagliati. Il senatore ha ricordato che il Gruppo sta lavorando su proposte bipartisan, caratterizzate dalla loro trasversalità rispetto alle diverse correnti politiche presenti in Parlamento, con un focus specifico sulla salvaguardia e il rilancio del Meridione.
Caramiello ha poi sottolineato l’urgente necessità di rivitalizzare un’area che, nell’arco degli ultimi vent’anni, ha subìto una perdita demografica di oltre due milioni di persone. Ha concluso enfatizzando che l’introduzione di una differenziazione fiscale potrebbe rappresentare uno strumento efficace per incentivare tale rilancio.

in foto Alessandro Caramiello

Durante il suo discorso la presidente di Federcostruzioni, Paola Marone, ha voluto mettere in luce alcune criticità relative al settore degli incentivi, in particolare riguardo al Superbonus 110%. Ha evidenziato come l’incertezza normativa, scaturita dall’adozione continua di decreti d’urgenza negli ultimi due anni, abbia creato ostacoli significativi nell’acquisto dei crediti da parte delle banche, portando a frequenti ritardi e, in alcuni casi, a sospensioni nell’avanzamento dei lavori. Ha sottolineato che, nonostante la legge prevedesse un graduale decremento dell’aliquota di detrazione, passando dal 70% al 65% nei prossimi anni, i ritardi menzionati hanno ostacolato un normale svolgimento del mercato del Superbonus. Ha poi aggiunto che, in assenza di misure risolutive adeguate che permettano la naturale conclusione dei lavori – i quali, pur essendo stati pianificati correttamente, hanno subito rallentamenti a causa di fattori esterni al controllo delle imprese – sussiste un rischio concreto che migliaia di cantieri, soprattutto quelli relativi a interventi condominiali in fase avanzata, possano subire un blocco definitivo. Secondo le stime basate sui dati forniti dall’Enea riguardanti interventi per l’efficientamento energetico, i cantieri a rischio ammontano a oltre 30.000.

Infine, Alessando Caramiello ha proposto un ambizioso piano di valorizzazione delle ville vesuviane, ispirandosi al modello delle ville palladiane in Veneto. Questo progetto mira a promuovere il turismo e stimolare l’economia locale, valorizzando il patrimonio architettonico e culturale della regione.

All’evento hanno partecipato: Alessandro Caramiello, Gianluca Cantalamessa, Annarita Patriarca, Enrica Alifano, Francesco Emilio Borrelli, Enzo Coronato (Fondazione Convivenza Vesuvio), Michele Cammarano,  Paola Marone, Pasquale Lampugnale (vice presiente di Piccola Industria),  Gennaro Miranda, presidente della Fondazione Ville Vesuviane.