Superare i limiti

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Ormai siamo diventati protagonisti o spettatori di eventi paradossali, ai quali a volte facciamo perfino fatica a credere.
Uno di questi è uno stupro inventato da una ragazzina 15enne che ha portato conseguenze terribili per i due ragazzi accusati che, se pur scagionati da poco, hanno dovuto subire ingiustamente un’esperienza cruda come la galera.
La ragazza si è inventata questa storia poiché ferita dalla delusione amorosa avuta da uno dei due, senza pensare alle conseguenze e al destino che avrebbe dovuto fargli sopportare.
In questo caso si è parlato di disturbo della personalità per giustificare la ragazzina, ma non sarebbe strano che una mente funzionante possa arrivare a tanto con tutti gli stimoli sbagliati ai quali siamo sottoposti.
Pensare che una 15enne sia stata capace di ricostruire e denunciare una situazione così grave, prodotta unicamente dalla sua voglia di vendicarsi, è preoccupante.
Non si può parlare di ingenuità se si conoscono alla perfezione queste dinamiche, ma si parla invece di cattivi modelli che portano la ragazza a ritenere giusta e poco rilevante una cosa che in realtà è di estrema gravità.
Normalmente le nostre priorità, ciò che ci fa stare bene o semplicemente meglio, hanno il sopravvento su tutto: diventiamo ciechi di fronte alle problematiche altrui perché ciò che ci interessa è appagare il nostro animo e i nostri bisogni.
Ma così facendo, quando si superano i limiti nella convinzione che si sia nel giusto, ci sono sempre conseguenze da pagare quali il pentimento, il non riuscirsi a perdonare e non essere perdonati.
Poiché in queste situazioni chiedere scusa e trovare giustificazioni non serve, ormai ciò che è stato fatto è irreversibile.
Quindi, ha senso avere la propria vendetta mettendo a rischio gli altri e poi se stessi?