Suor Orsola Benincasa, la ricerca al servizio dell’arte: restaurati due capolavori recuperati dai carabinieri

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Due anni di lavoro di restauro certosino nei laboratori dell’Università per riportare all’antico splendore due imponenti dipinti (di due metri ciascuno) appartenenti alla Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù di Sant’Antonio AbateÈ una delle ultime “imprese” dell’ampio lavoro di “terza missione” al servizio del patrimonio culturale campano, e non solo, realizzata   dagli studenti del Corso di Laurea magistrale in Restauro dei beni culturali dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e il Nucleo regionale di Tutela del Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri.
Furti d’arte (in questo caso una collocazione illecita ai sensi dell’art. 171 del Codice dei beni culturali e del paesaggio) scovati dai carabinieri del Nucleo di stanza a Castel Sant’Elmo, consegnati alla Soprintendenza napoletana per la valutazione e poi affidati alle “cure” dei docenti, dei ricercatori e dei restauratori del Suor Orsola dove ha sede l’unico corso di laurea in Campania direttamente abilitante alla professione di restauratore.
Dopo la presentazione dei lavori di restauro svolti da ultimo per il Museo Diocesano e il Museo dei Vigili del fuoco di Napoli (anche durante il lockdown) mercoledì 2 marzo alle ore 17 nel Teatro “Padre Dehon” del Santuario di Gesù Bambino di Sant’Antonio Abate l’Università Suor Orsola Benincasa presenterà i lavori di restauro de “La Madonna della Vittoria con i Santi Bernardo e Benedetto” e della “Madonna con Bambino, Santi ed Angeli”, due dipinti che appartenevano probabilmente all’arredo sacro di due importanti complessi monastici costruiti in epoca angioina: l’Abbazia di Santa Maria di Real Valle di Scafati e la Certosa di S. Giacomo di Pizzauto ad Angri.
Il lavoro di restauro è stato condotto nel Laboratorio delle Tele dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, con il coordinamento scientifico delle docenti Annadele Aprile e Patrizia Irena Somma e l’intervento dei laureandi Anna Casizzone, Alfonso Cascone, Carmen D’Amora, Anna Padovano, Sara Mancuso, allievi del Corso di Laurea magistrale in Restauro dei beni culturali presieduto da Pasquale Rossi.
All’incontro di studi sui lavori di restauro (programma completo su www.unisob.na.it/eventi) prenderanno parte, tra gli altri, Ilaria Abagnale, sindaco del Comune di Sant’Antonio Abate, Teresa Elena Cinquantaquattro, soprintendente ABAP per l’area metropolitana di Napoli, Massimiliano Croce, comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Campania, Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e Ciro Moschetta, superiore provinciale per l’Italia centro meridionale dei Padri Dehoniani.
Una delle soddisfazioni più grandi che vogliamo raccontare – anticipa Pasquale Rossi, Corso di Laurea magistrale in Restauro dei beni culturali – è è quella dei due anni di lavoro svolto al servizio del patrimonio culturale campano anche durante i periodi di lockdown più rigoroso. Grazie ad un decreto del Ministero dell’Università del marzo 2020, che ha considerato l’importanza e l’indifferibilità del nostro lavoro, nonostante il lockdown e le restrizioni dovute all’emergenza pandemica, le attività di laboratorio del Corso di laurea di restauro sono proseguite senza sosta, ovviamente nel più rigoroso rispetto dei protocolli e delle condizioni di sicurezza. Un’esperienza difficile ma che ci ha fatto sentire ancor più vicini ai tanti professionisti del Paese (dai medici ai rider) che non hanno potuto fermarsi ed hanno contribuito a farci ripartire”.