Sui mercati dell’Asia tiene banco il declino del dollaro

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Il punto della mattinata. Il Ftse Mib segna +0.29%. Mercati obbligazionari eurozona in lieve ribasso. Il rendimento del Bund decennale sale di 2 bp allo 0,30%, quello del BTP sale di 2 bp all’1,94% (+2 bp per il Bono spagnolo all’1,51%). Lo spread è stabile a 164 bp.

Bancari Italia ancora deboli dopo la pesante flessione di ieri: l’indice Ftse Italia Banche segna -1,8%, l’EURO STOXX Banks -0,9%. Si confermano in difficoltà UniCredit (-1,5%) e Banco BPM (-2,1%).

Miste le principali Borse europee. Il Dax30 di Francoforte segna -0.68%, il Cac40 di Parigi -0.19%,  il Ftse100 di Londra +0.05%.

Ieri la Borsa di New York ha chiuso la prima seduta della settimana zavorrata dal comparto energetico: il Dow Jones e lo S&P 500 hanno perso rispettivamente lo 0,38% e lo 0,35%. Positivo invece il Nasdaq Composite (+0,19%) grazie a Apple.

E contrastate si presentano, stamattina, anche le piazze asiatiche. A Tokyo il Nikkei 225 ha chiuso con -0,79%, né vanno meglio Shanghai e Sydney.

Sui mercati dell’Asia a tenere banco è il declino del dollaro per la seconda seduta consecutiva. Ed appunto in moderato declino è registrato Bloomberg Dollar Spot Index, che monitora la valuta Usa nei confronti delle altre dieci principali monete. In vista della prevista conferenza stampa di Donald Trump mercoledì il dollaro ha perso terreno in quattro delle ultime cinque sessioni, deprezzandosi dell’1,20% dai massimi di 14 anni segnati il 3 gennaio.

Il risultato è un ulteriore rafforzamento dello yen, in progresso dello 0,40% dopo l’apprezzamento di quasi l’1% di lunedì.

Tokyo, come già detto,  nella sua prima seduta dell’ottava (era rimasta chiusa lunedì per la celebrazione del Seijin no hi, il Giorno del passaggio all’età adulta in cui si festeggiano i giovani che hanno raggiunto i 20 anni) ha registrato una decisa frenata. Come per il Nikkei 225 performance negativa anche per l’indice più ampio Topix, che si è deprezzato dello 0,71%.

Più moderata la flessione di Seoul, con il Kospi che ha segnato un calo dello 0,18% in chiusura.

Complessivamente la regione è in positivo, come evidenzia il progresso in intraday intorno allo 0,30% dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, grazie parzialmente alle piazze cinesi ma, più in generale, ai mercati emergenti.

Mette fine alla sua corsa, invece, Sydney. L’S&P ASX 200, che finora aveva guadagnato in tutte le sedute del 2017, segna infatti una perdita dello 0,80% in chiusura. Shanghai e Shenzhen si sono mosse in positivo per gran parte della giornata: alla fine, però, Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno perso lo 0,30% e lo 0,17% rispettivamente.

Sul fronte macroeconomico, l’inflazione in Cina ha rallentato al 2,1% annuo in dicembre (comunque in linea con il consensus del Wall Street Journal) e ha registrato un incremento del 2,0% nell’intero 2016. I prezzi alla produzione accelerano invece al 5,5% d’incremento annuo in dicembre, migliore performance dal settembre 2011, ma nell’intero 2016 sono calati dell’1,4%

In rosso i petroliferi: il greggio oscilla sui minimi da prima di Natale dopo la netta flessione di ieri causata dal record di esportazioni di petrolio dai porti meridionali dell’Iraq nel mese di dicembre e dai dati sulla crescita delle perforazioni attive negli USA.

Saipem (-2,4%) si conferma la più esposta ai ribassi.

A Piazza Affari va bene il settore lusso trainato da Brunello Cucinelli (+3,6%) che ieri ha comunicato i dati preliminari 2016, esercizio chiuso con ricavi netti a 456 milioni di euro, +10,1% a/a a cambi correnti, in linea con le attese degli analisti. Da sottolineare il +21,8% nella Greater China e il +39,4% nel Resto del Mondo. L’indebitamento finanziario netto è sceso a circa 51 milioni di euro al 31 dicembre 2016, da 56,4 milioni un anno prima. Il presidente e a.d., nonché fondatore, Brunello Cucinelli ha dichiarato che si attende una crescita a due cifre anche per i profitti, mentre per quanto riguarda le prospettive, “Il buonissimo riscontro sui sell-out dell’Inverno 2016 e l’ottima campagna vendite Estate 2017, ci fanno ben immaginare per l’anno in corso una sana crescita a due cifre sia del fatturato che dei profitti”.

In rialzo anche Salvatore Ferragamo (+1,4%) e Moncler (+0,9%) sulle quali Mediobanca ha migliorato le valutazioni.

Prosegue il recupero di STMicroelectronics (+2,2%) favorito dalla buona impostazione del settore tecnologico. Al termine della scorsa settimana il Council of Advisors on Science and Technology, un panel di esperti scientifici al servizio della presidenza degli Stati Uniti, ha ribadito la necessità che il Paese (uno dei maggiori mercati di STM) prosegua nello sviluppo scientifico ed economico del comparto dei semiconduttori per garantire massicci benefici ai consumatori e ai lavoratori USA.

I dati macro attesi oggi
Martedì 10 Gennaio 2017

01:01 GB Indice BRC vendite al dettaglio dic;

02:30 CINA Inflazione dic;

02:30 CINA Indice prezzi alla produzione dic;

06:00 GIA Indice fiducia consumatori dic;

08:45 FRA Produzione industriale nov;

16:00 USA Indice JOLTS (mercato del lavoro) nov;

16:00 USA Scorte all’ingrosso nov.