Diminuisce progressivamente il numero delle imprese medie localizzate nel Mezzogiorno. Erano 357 nel 2008, sono scese a 274 nel 2012. La contrazione più forte in Abruzzo, in relazione alla crisi del Diminuisce progressivamente il numero delle imprese medie localizzate nel Mezzogiorno. Erano 357 nel 2008, sono scese a 274 nel 2012. La contrazione più forte in Abruzzo, in relazione alla crisi del settore automobilistico, mentre resiste meglio il tessuto industriale di Puglia e Campania. Sono i dati presentati oggi a Napoli dalla Fondazione Ugo La Malfa con il IV Rapporto sulle imprese industriali del Mezzogiorno. Sono intervenuti, tra gli altri, Giorgio La Malfa, il presidente di Unioncamere Campania Maurizio Maddaloni, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. “Sebbene i dati del rapporto sono fino al 2013 va detto che ripresa non ce n’e‘”, dice Giorgio La Malfa. “E’ chiaro che siamo nel 2015 e si puo’ sperare, ma nonostante gli annunci che dal 2010 vengono fatti sull’uscita del Paese dalla crisi Paese ancora non si vede la luce fuori dal tunnel. Purtroppo dopo la crisi del 2008/2009 a seguito dell’economia americana, c’e’ stata un piccolissima ripresa nel 2010, e poi una nuova crisi che e’ effetto delle politiche europee dell’austerita’ che il Governo italiano ha incamerato“. Per il presidente di Unioncamere Campania, Maurizio Maddaloni, “la nostra regione e’ alle prese con un quadro economico deteriorato e con una domanda per consumi indebolita da troppi anni di recessione, nonostante una dinamica del valore di ricchezza prodotta qui in Campania leggermente migliore rispetto alle altre regioni meridionali, ma comunque inferiore alla media nazionale“. Per il presidente della Giunta regionale campana Stefano Caldoro, i dati contenuti nel rapporto della Fondazione La Malfa “dimostrano la crisi del Paese e complessivamente la crisi della media e grande industria nel Mezzogiorno che in questi decenni non ha mai avuto grande fortuna“. “Alcuni altri dati – sottolinea Caldoro intervenendo a Napoli alla presentazione del rapporto – qualificano la Campania come la regione che ha la maggiore presenza di medie imprese e su start up e giovani imprese i risultati sono positivi, con un miglioramento con i dati sull’export. E’ evidente – conclude il governatore – che la crisi tocca tutti, soprattutto il tessuto industriale. Ma la Campania va meglio del Sud e questo è l’unico elemento positivo in una crisi generale che dura da vent’anni“.