“Non spetta all’Istat dare indicazioni, ma certamente la Campania è una regione in cui ci sono molte contraddizioni”. Lo ha detto Giorgio Alleva, presidente dell’Istat, a Napoli per un incontro dal titolo “Il Mezzogiorno delle città: permanenze, cambiamenti e prospettive”.
Tra queste ‘contraddizioni’, Alleva spiega di “volerne sottolineare una: l’economia non osservata”. “Nel Mezzogiorno abbiamo una dimensione elevata di quello che è il sommerso – ha spiegato – dovuto sia alla sottodichiarazione dei redditi sia al lavoro non regolare”.
“La Campania e Napoli, su questo tema, sono ai primi posti – ha detto – qui c’è da fare lavoro di contrasto perché, per riuscire a rendere attrattive le aree, il tema della legalità è importante”.
Più in generale “c’è da segnalare che la dinamica registrata nello scorso anno è più elevata proprio nel Mezzogiorno. Quindi anche questi divari rimangono, ma sembra esserci ed è positivo, un riavvicinamento” ha spiegato ancora il presidente dell’Istat.
L’Istituto di statistica “nei giorni scorsi ha pubblicato i dati del Pil pro capite nelle varie regioni italiane ed emerge anche quest’anno un divario molto forte sia in termini di prodotto sia di capacità di spesa delle famiglie del Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord”.
Nel Sud del Paese “permangono situazioni di elevata marginalità economica e degrado sociale in ampie parti del Mezzogiorno, ma ci teniamo a rappresentare il Sud, non solo secondo il suo tradizionale gradiente Nord-Sud, ma anche come un’area con una forte eterogeneità”.
“Quello che cerchiamo di mettere in luce, con l’integrazione di diverse fonti – ha sottolineato – è che al Sud convivono situazioni di degrado, ma anche situazioni in cui i cittadini registrano soddisfazione e benessere”.
“Quindi è un’area in cui ci sono differenze legate anche al fenomeno dell’urbanesimo – ha concluso – e grandi differenze ci sono anche nelle aree che abbiamo definito ‘l’atro Sud’, con le città metropolitane”.