Studi sul cervello
Da Horizon 30 milioni

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Trenta milioni di euro, di cui 10 stanziati dalla Commissione europea. A tanto ammonta la provvista disponibile per il bando 2015 del programma Jpnd per la ricerca sulle malattie neurodegenerative. Si Trenta milioni di euro, di cui 10 stanziati dalla Commissione europea. A tanto ammonta la provvista disponibile per il bando 2015 del programma Jpnd per la ricerca sulle malattie neurodegenerative. Si tratta di un programma che accomuna 28 paesi europei ed extraeuropei, promuovendo una ricerca coordinata per combattere questo tipo di patologie. A Jpng, cofinanziato da Horizon 2020, il programma quadro comunitario per la ricerca e l’innovazione, l’Italia assicura il suo contributo attraverso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministero della Salute. Le domande vanno presentate entro il 10marzo (preproposal) e il 30 giugno (full-proposal) 2015. Possono concorrere alle agevolazioni università, centri di ricerca, ospedali e imprese, in particolare pmi. In particolare, scopo del programma Jpnd è di individuare cure adeguate per le malattie neurodegenerative e permettere una diagnosi precoce, sì da poter disporre trattamenti mirati. Per il 2015 l’attenzione è concentrata sulle seguenti patologie: Alzheimer e altre forme di demenza; morbo di Parkinson e disturbi correlati; malattie da prioni; malattie del motoneurone; malattia di Huntington; atassia spinocerebellare (Sca); atrofiamuscolare spinale (Sma). Tre le grandi tematiche da sviluppare: rischi genetici, epigenetici e ambientali e fattori protettivi nelle malattie neurodegenerative; approcci di coorte longitudinali; modelli sperimentali avanzati.L’obiettivo del primo tema è di attrarre gruppi internazionali di ricercatori per lo studio dei diversi processi in atto nel normale invecchiamento, mettendolo a confronto con l’invecchiamento neurodegenerativo e determinando in tal modo il ruolo giocato da fattori genetici e ambientali. Finalità del secondo fronte di temi incentivato è la promozione del progresso scientifico a livello transnazionale, migliorando la capacità di analisi delle coorti esistenti o collegando studi di coorte correlati in modo sinergico. Lo studio di coorte consiste nell’analisi dei fattori di rischio, effettuata su un campione di soggetti non affetti dalla patologia in questione, e utilizza correlazioni per determinare la probabilità di contrarre la malattia. Il terzo filone di studio ha lo scopo di incentivare la sperimentazione di modelli animali e cellule in un ambiente che possa riprodurre la complessità delle caratteristiche cliniche della malattia negli esseri umani, per definiremeglio fenotipi e patologie e rafforzare il sistema neuronale. Le proposte possono riguardare anche più di uno dei temi di ricerca citati.