Storia diplomatica: Sergio Maffettone

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Il Vomero è sempre stato una città nella città , luogo di vacanza oggettiva quando la speculazione immobiliare non esistiva; residenza della borghesia media dei commercianti alla quale si univano ricchi possidenti che avevano eretto lo stile liberty in collina all’inizio del novecento. Se andiamo indietro nel tempo effettivamente  la “Magna Grecia” fece sorgere nel V secolo le mura che caratterizzarono   “Partenope”, una delle tre sirene mitologiche che si aggiunge a quella siciliana ed a Leucosa nel Cilento, per denominare e chiamarle sirene, quelle ancelle che dal loro modesto poggio si innamorarono spesso dei soldati ed in particolare modo dei successivi centurioni romani, che erano spesso soliti farle soffrire e tra queste proprio Leucosa si suicido’. La sorte di Partenope non era stata da meno ; se per Omero si tolse la vita per non essere riuscita ad incantare Ulisse.
Era già vivida quindi a quei tempi il dramma amoroso esistente tra la donna e l’uomo  che le sfuggiva per andare in guerra o per la carriera militare. Una realtà esistita fin quasi ai giorni nostri se fino a 70 anni circa la principale carriera dell’uomo è stata una sola e per questo la lontananza caratterizzava quel rumore del vento della steppa . Ora che et stato ristrutturato k’ascensore del Monte Echia, “Pizzofalcone” può far di nuovo parlare di se e non per una fiction televisiva, ma perché fu il fulcro di Palepoli o Partenope come viene citato il luogo. La particolarità interessante resta comunque il fatto che Neapolis, come fu definitivamente chiamata la città   è rimasto un luogo ameno assai stimato nei secoli anche dai dominatori come gli Angioiko  che non osarono distruggere le rovine greco-romane per costruire i loro insediamenti ma ci costruirono semplicemente sopra come dimostrano molti scavi e simulacri sottostanti le chiese della zona tra il Museo e il centro storico, mostrati al turista attraverso lastre di vetro pavimentate per costituire l’evidenza degli strati via via sovrapposti nella storia della città .
Oggi Napoli vive un problema legato a queste realtà stratificate o parallele: il decentramento dei flussi commerciali che hanno nel tempo portato a distribuire non linearmente o razionalmente, il potere economico, se. non nella generalità dell’urgenza e nei suoi alveoli disseminati laddove poteva sussistere il potere locale o l’interesse privilegiato. il Vomero, per questo, ha forzatamente mischiato verde, sviluppo immobiliare e qualità dell’offerta in qualcosa che non era investibile, ed ora si trova a patire la confusione che nasce quando comandano in tanti ma in realtà. non comanda nessuno.
La dimensione abitativa del Vomero è ben conosciuta da Sergio Maffettone  , napoletani di questo quartiere collinare, laureato in legge alla «Federico II», responsabile stampa e comunicazione all’Ambasciata d’Italia presso la Repubblica Popolare Cinese e la Mongolia ben dodici anni fa ma con una chiara conoscenza del mondo del lavoro in cina. Egli ha sempre professato le similitudini tra Pechino e Napoli:”

Alla base c’è una mentalità simile, cinesi e napoletani sono abituati a stringere i denti. La presenza di nuovi gruppi di imprenditori cinesi a Napoli potrebbe essere un volano per quelli napoletani che volessero espandersi in Cina. Il settore agroalimentare è attivo, a Pechino arrivano e si consumano prodotti italiani e quelli napoletani, il tessile e il calzaturiero potrebbero fare grandi passi avanti”. Spesso però vige la questione primaria della qualità perché sono molti a credere che in una città come. paolo e soprattutto in un quartiere come il. vomero il turista difficilmente ci arriva e quindi permane quel senso del pratico che cozza con le vie del lusso e delle griffe di Chiaia.