Storia diplomatica: i Consoli romani

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I Consoli romani entrarono in carica dal 367 a.c. in poi, ma secondo la tradizione dal 509, cioè dalla cacciata dei re cioè alla fondazione della Repubblica. I Consoli erano eponimi, ossia l’anno di servizio era conosciuto con i loro nomi. Successivamente, nella tarda repubblica, si cominciò a contare gli anni dalla fondazione di Roma (anno ab urbe condita) che tradizionalmente veniva fissata nel 753 a.c. Perciò in alcune iscrizioni il numero dell’anno è seguito dall’acronimo avc che indica appunto Ab Vrbe Condita..I loro poteri di potevano racchiudere al seguente elenco di compiti; il comando dell’esercito;
  • la facoltà di riunire il popolo a comizio;
  • la facoltà di convocare e presiedere il SENATO per fare approvare leggi e provvedimenti;
  • l’amministrazione della giustizia e della finanza;
  • la promozione di opere di censimento;
  • l’esecuzione di opere pubbliche.

I due Consoli erano infatti l’organo esecutivo dello Stato Romano, eletti dai Comizi Centuriati su proposta del console in carica, un anno prima del loro mandato, e le insegne della loro autorità erano, oltre al seguito di 12 littori coi fasci littori, la sella curulis e la toga praetexta. Essi esercitavano collegialmente il supremo potere civile e militare ed erano eletti ogni anno. All’inizio detenevano anche il potere religioso, perchè non si poteva condurre un esercito in battaglia senza aver consultato gli auspici.
Secondo Livio, il loro nome deriverebbe dal Dio Conso, una divinità che “dispensava consigli”, come dovevano fare i due massimi magistrati della Repubblica romana. La parola consulenza, di origine latina, indica una capacità di consigliare decisioni.