Storia diplomatica: Aulo Irtio

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Non sappiamo nulla della sua famiglia se non che fosse plebea e originaria di Ferentino. Sappiamo che fece battere monete con due titoli:
Irzio fu legato (legatus) – cioè comandante di una legione in sostituzione del console – durante la conquista della Gallia presso Giulio Cesare dal 54 a.c. e poi servì sotto Pompeo nel 50 a.c.. Però durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo (49 a.c.) si schierò a favore del primo, combattendo prima in Spagna, forse come tribuno militare, e poi in Asia Minore.
Finito il conflitto civile, nel 46 a.c. divenne pretore, ottenne la propretura nel 45 a.c. in Gallia Narbonense e in Gallia Comata, e divenne proconsole della Gallia Transalpina (Gallia celtica transalpina ad esclusione della Gallia Narbonensis.). L’anno dopo, essendo stato designato da Cesare stesso, divenne console nel 43 a.c.. Aulo Irzio è stato un militare, storico e politico romano, che ricoprì la carica di console dopo l’assassinio di Gaio Giulio Cesare, per il quale era stato legato. I legati furono posti al comando delle legioni in sostituzione dei consoli da Giulio Cesare e dovevano appartenere alla classe senatoria.
Sappiamo che fu pretore urbano, che fu un sacerdote flamen dialis, cioè sacerdote del Dio Giove, che fu legato di Giulio Cesare a partire dal 58 a.c. e che servì come inviato a Pompeo nel 50. Il contatto con Cesare era tanto stretto che Hirtius cenò con Cesare, Sallustio, Oppio, Balbo e Sulpicio Rufo la notte dopo la famosa traversata di Cesare sul fiume Rubicone in Italia il 10 gennaio 49 a.c..  E’ evidente che Cesare cenò, in un momento così drammatico, solo con quelli di cui aveva certezza non solo della fedeltà, ma pure del coraggio. Egli stava per sfidare il più grande stato esistente al mondo in quell’epoca, e cioè la Repubblica Romana. Quella fu una notte di pericoli ma anche di progetti esaltanti. Aulus pertanto sostenne Cesare fino alla fine e quando seppe della sua morte seguì l’amico più fidato di Cesare. Dunque nel 44 a.c. Cesare fu ucciso ed Irzio sostenne Marco Antonio, il quanto non solo era uno dei generali più leali di Cesare ma pure perchè intendeva vendicarne la morte uccidendo Decimo Giunio Bruto, il nuovo governatore della Gallia Cisalpina, che Antonio aveva a suo tempo richiesto per sè. Il 15 marzo del 44 a.c. Cesare venne assassinato e Irzio sostenne Marco Antonio, il quale intendeva vendicarne la morte uccidendo Decimo Giunio Bruto Albino, divenuto nell’aprile dello stesso anno governatore della Gallia Cisalpina, che Antonio chiedeva per sè.  Cicerone però, amico personale di Irzio, lo convinse a mettersi dalla parte del senato. Dovette dunque partire per Modena, dove Antonio si stava dirigendo per combattere Bruto, assieme all’altro console, Gaio Vibio Pansa, e ad Ottaviano.