“Stiamo morendo di fame e sete”: le testimonianze shock da Gaza

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Raccolte dall’organizzazione umanitaria italiana Cesvi

Milano, 17 lug. (askanews) – Nella Striscia di Gaza quattro famiglie su cinque non hanno accesso a fonti idriche, oltre 2 milioni di persone sono straziate dalla fame e quasi un milione soffre di malattie legate alle scarse condizioni igieniche. A lanciare l’allarme è Fondazione CESVI, presente sul campo con un team di emergenza che sta lavorando da mesi per offrire sostegno alla popolazione. L’organizzazione umanitaria italiana sta distribuendo acqua potabile, cibo salvavita e kit igienico-sanitari.”Stiamo morendo di fame e sete ogni giorno, ci sono lunghissime code e caos per poca acqua”, dice un uomo. “La situazione qui è più che disastrosa, manca l’acqua potabile adatta al consumo umano”, aggiunge una ragazza. “Facciamo un appello al mondo intero perché abbiamo bisogno di acqua su base giornaliera”, aggiunge una donna.L’accumulo di rifiuti e acque reflue sta ulteriormente peggiorando la situazione sanitaria, mentre l’ondata di caldo estremo e la mancanza di acqua pulita continuano a favorire la diffusione di malattie infettive. Sono stati segnalati già oltre 10 mila casi di epatite A e 880 mila casi di patologie respiratorie. Il 90% dei bambini sotto ai 5 anni sono affetti da una o più malattie.Gli operatori di Cesvi hanno avviato la distribuzione di acqua potabile, che ha già raggiunto 795 famiglie (circa 4.520 persone) nell’area di Deir el-Balah. Per assistere la maggior parte degli sfollati interni, l’organizzazione umanitaria italiana si è focalizzata nelle zone di Deir el-Balah e Khan Younis, al centro della Striscia, con l’obiettivo complessivo di distribuire 50.000 litri di acqua potabile al giorno, per almeno 50 giorni, raggiungendo 4 comunità di sfollati.