Start-upper innovativi: arrivano i manager tutor

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Utilizzare al meglio le risorse del programma ‘Garanzia Giovani’ per aiutare i giovani start-upper a realizzare il proprio sogno imprenditoriale. Anche se vivono a Scampia o Fuorigrotta. E’ l’obiettivo delle iniziative messe in campo da Federmanager e Manageritalia, associazioni di rappresentanza dei dirigenti pubblici e privati italiani. “Ci siamo subito messi a disposizione: abbiamo pensato – racconta a Labitalia Mario Cardoni, direttore generale di Federmanager – che un giovane che esce dal mondo della scuola deve essere inanzitutto aiutato a capire, ad avere la consapevolezza di che cosa lui può fare e di che cosa gli manca per potere realizzare il suo sogno, che non è sempre legato a un percorso di tirocinio e di addestramento professionale o di apprendistato” E così, continua Cardoni, “stiamo sviluppando molto il tema dell’autoimprenditorialità“. “Questo è un Paese – spiega – che ha fatto la sua storia sulla capacità imprenditoriale dei giovani di allora. Questo è un valore che va assolutamente riscoperto se vogliamo garantire ai nostri giovani un futuro e quindi un lavoro“.
E i manager italiani sono subito passati dalle parole ai fatti. “Abbiamo stipulato – spiega Cardoni – due accordi: uno con la Regione Piemonte e uno con la Regione Campania, quest’ultimo è già operativo, e si sono formate delle scuole dove i nostri manager del tutto gratuitamente danno il loro contributo in termini di formazione e informazione all’ingresso nel mondo del lavoro, ma anche cercando di individuare, sollecitare e far crescere la consapevolezza in questi ragazzi verso un percorso dell’autoimprenditorialità“. E le iniziative di Federmanager stanno già portando dei risultati. “Nell’esperienza in corso a Napoli in particolare – spiega a Labitalia Andrea Molza, coordinatore delle attività promosse da Federmanager nell’ambito della Garanzia Giovani – abbiamo riscontrato quanto i ragazzi siano motivati a sviluppare iniziative di autoimprenditorialità; molti ci hanno già provato, però manca un mentore che li aiuti a inquadrare la loro idea di business nei vari aspetti, soprattutto relativamente all’analisi del mercato potenziale e delle possibili fonti di finanziamento, realizzando il proprio business plan“. Per Molza, però, “per una migliore riuscita della Garanzia Giovani, andrebbe aggiunta un’attenta analisi da parte degli operatori pubblici tesa a rilevare la mappatura delle esigenze professionali per i diversi comparti sul territorio, da condividere e incrociare in un database con i profili dei giovani candidati“.
Soddisfatto del progetto anche Guido Carella, presidente Manageritalia: “Con i nostri manager da anni sviluppiamo – spiega a Labitalia – attività per orientare e accompagnare i giovani al lavoro. Nel caso di Garanzia Giovani abbiamo messo a disposizione le competenze e il tempo dei nostri manager per sviluppare iniziative ‘ad hoc’ con le Agenzie regionali per l’impiego di Piemonte e Campania“. “Noi in Garanzia giovani – rimarca – ci crediamo e ci impegniamo. Certo, ci sono delle difficoltà, soprattutto date dal fatto che siamo in un’economia che non cresce e asfittica. Ma dobbiamo crederci tutti, soprattutto chi rappresenta i lavoratori e le imprese e impegnarci perché sia un successo. Siamo partiti da Napoli e da Scampia -sottolinea – proprio per dire a tutti che l’impresa di dare orientamento e speranza ai giovani si può fare, anche nelle situazioni più difficili“. E anche nelle situazioni più difficili l’operato dei manager ha portato risultati concreti. “Tirando le somme a Napoli abbiamo già – spiega a Labitalia Marcella Mallen, responsabile del progetto Garanzia Giovani per Manageritalia – i primi risultati dei laboratori per l’autoimpiego, 8 laboratori per due incontri di 2 ore l’uno, gestiti da Manageritalia e Federmanager, direttamente con loro manager associati, all’interno del programma Garanzia Giovani, grazie all’accordo sottoscritto dalle due organizzazioni con l’Arlas (Agenzia regionale per l’impiego e l’istruzione), la Provincia di Napoli e i centri per l’impiego. Si tratta 200 giovani convocati dai centri per l’impiego, 46 partecipanti, 43 idee progettuali emerse dai giovani e 13 manager coinvolti“.