Staffa, lezioni di geopolitica

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Folla delle grandi occasioni al Circolo della Staffa lunedì scorso per ascoltare Vincenzo Amendola, vice ministro agli Esteri. Ben cinque sono stati i sodalizi rotariani partenopei organizzatori di questo interclub: il Napoli, il Nord, l’Ovest, il Castel Sant’Elmo e il Sud Ovest presieduti rispettivamente da Giambattista Felici, Giancarlo Russo, Gianni Fierro, Pasquale Palescandolo e Luciano Gaudiani. Amendola disegna gli scenari internazionali della crisi, ponendo l’accento sulla funzione strategica del Mediterraneo, crocevia di migranti e di rotte commerciali. Due le linee migratorie, entrambe dirette al Centro Europa: una proveniente dai paesi africani e che attraversa l’Italia e l’altra proveniente dalla Grecia passando per la Slovenia e l’Ungheria. La Germania, paese obiettivo di questi flussi migratori, accoglie però con maggiore favore i migranti provenienti da paesi di guerra come la Siria. L’altro aspetto messo in evidenza da Amendola è che il Mediterrano è al centro di flussi commerciali che rappresentano il 14% di quelli mondiali. Questo dovuto principalmente all’allargamento del canale di Suez e all’incremento di altre vie di origine asiatica. Critica la posizione dell’Italia per quanto riguarda le migrazioni, ma positiva per i nuovi scambi economici che tuttavia Napoli, nonostante l’importante scalo portuale, finora non ha saputo ancora cogliere.