Spazio, Marte: al Cira un laboratorio simulazione unico al mondo

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Esistono già nel mondo “camere di simulazione delle condizioni di temperatura, di vento, di radiazione, di polvere presenti su Marte, ma quella che noi abbiamo progettato è di dimensioni più grandi rispetto a quelle esistenti”. Così il presidente del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali Paolo Annunziato presentando il Flagship Program Mars durante il workshop in corso nella sede dell’Agenzia spaziale italiana a Roma organizzato dal Cira e patrocinato dall’Asi per illustrare alla comunità scientifica il progetto per la costruzione di una facility marziana, un insieme di strutture dove testare e sperimentare tecnologie e strumenti in vista delle prossime esplorazioni del Pianeta Rosso. Il progetto è uno dei 9 programmi bandiera individuati nell’ambito del nuovo Prora (il Programma nazionale di ricerche aerospaziali che il Cira è chiamato ad attuare), che è già stato approvato dalla commissione di esperti del Miur e che attende ora il via libera dei ministeri competenti, che destina risorse importanti. “Circa 130 milioni di euro in una prima fase – spiega Annunziato – e altri 200 milioni circa in una seconda fase, dopo il 2020. Il nuovo Prora ha una visione che guarda al futuro”. Qualche decina di milioni sarà utilizzata per il progetto su Marte.
“Si partirà da subito, – spiega Annunziato ad askanews – già nel Piano triennale 2018-2020 approvato dal Cira abbiamo inserito l’avvio di questi progetti, tra cui il laboratorio su Marte. Ci sarà una prima fase di due anni di progettazione, poi una fase di implementazione che vedrà le prime infrastrutture nel 2021-2022”. Nel 2023 la facility dovrebbe essere pronta per i test. “Si tratta di impianti che saranno messi a disposizione del mondo della ricerca italiana e internazionale in campo aerospaziale, come delle aziende, italiane e straniere, che stanno testando nuove tecnologie e nuovi strumenti. Questo – aggiunge il presidente del Cira – è il primo di una serie di incontri che faremo proprio per aggregare la comunità scientifica nazionale e internazionale, per raccogliere esigenze e suggerimenti in questa fase di programmazione”. Come si svilupperà il laboratorio di simulazione che ha l’ambizione di presentarsi come unico al mondo? “Una sezione – spiega Annunziato – riguarderà la costruzione di grandi camere di simulazione dell’ambiente marziano che per la loro dimensione saranno uniche al mondo. Questo permetterà di fare test con oggetti e strumenti più grandi, anche di dimensione reale, rispetto a quello che oggi è disponibile. Un’altra sezione riguarderà la vita su Marte, quindi una green-house, una serra in cui saranno replicate le condizioni atmosferiche, di terreno e di materiali minerali presenti sul Pianeta Rosso, in cui si verificherà la possibilità di far crescere piante e anche di testare la vita umana su Marte. Infine, ci sarà un’altra sezione che riguarderà la preparazione di terreni che simulano le condizioni su Marte per verificare la mobilità di alcuni veicoli che saranno utilizzati per l’esplorazione del pianeta”. “Lo Spazio – aggiunge il presidente del Cira – è un driver importantissimo per le tecnologie e sta diventando sempre più fattore di crescita economica e benessere. Sono sempre di più le aziende, grandi ma anche medie e piccole, che investono in queste tecnologie. Il Cira vuol essere un attore di questo sviluppo della ricerca aerospaziale e delle tecnologie collegate”. “Oggi il Centro – conclude – si presenta con una capacità maggiore e rinnovata, tutta la strumentazione è funzionante, ha nei suoi ricercatori competenze di frontiera e le sue attività hanno importanti ricadute sull’industria e sul territorio”.
Sul ruolo del Cira non ha dubbi il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston, che ha dato il via alla giornata di lavoro: “L’importante investimento nel nuovo Prora rimette il Cira al centro delle strategie nella ricerca del settore aerospaziale del nostro Paese. Il Cira – ha detto Battiston – ha un ruolo di assoluta importanza nel settore dell’innovazione, della ricerca applicata a questi settori. Tutto questo è governato dal Prora. Ci siamo molto attivati negli ultimi anni – ha spiegato Battiston – per ridefinire un programma Prora più corposo, ricco di prospettiva, più dettagliato, più aggiornato con i tempi. Lo spazio è un settore che sta evolvendo rapidamente: i piccolissimi satelliti, le nuove tecnologie per la propulsione, le applicazioni dei dati spaziali, e sull’orizzonte gli ambiziosi programmi di tornare sulla Luna e di andare su Marte che richiedono una quantità di ricerche e tecnologie sempre maggiore. Per questo il Cira, con il nuovo programma e con il sostegno dell’Asi, della Regione Campania e naturalmente del Miur, che fornisce le maggiori risorse al Centro, ha adesso un obiettivo di medio e lungo termine molto ambizioso che gli permetterà di continuare a competere a livello internazionale e rimanere punto di riferimento a livello nazionale per queste ricerche”.
“Oggi – prosegue il presidente dell’Asi – siamo qui per discutere il programma per la simulazione della vita, delle attività, della tecnologia che serve per andare su Marte. Venti anni fa si fecero importantissimi investimenti al Cira per studiare i sistemi di rientro dallo spazio verso l’atmosfera sulla cui base, per esempio, è stato realizzato il progetto IXV che ha volato con successo nel 2015 e che adesso è alla base di un nuovo prestigioso progetto che è Space Rider, il piccolo shuttle europeo . E’ un esempio – conclude Battiston – di come investire per tempo dà la possibilità al nostro Paese di mantenersi all’avanguardia in un settore così importante come la ricerca aerospaziale”.