Spazio: lanciato “Iperdrone.0”, il satellite-fattorino totalmente Made in Italy

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Foto di 12019 da Pixabay
E’ uno speciale fattorino dello spazio, il satellite italiano progettato per lavorare in orbita e riportare carichi a Terra, rientrando in modo sicuro. Si chiama Iperdrone.0 ed è stato lanciato nella notte dalla base militare californiana di Vandenberg con un razzo Falcon 9 di SpaceX, a bordo della missione americana Transporter-11. La sua traiettoria è stata seguita anche dal centro spaziale italiano ‘Luigi Broglio’ di Malindi in Kenya. Il satellite è stato ideato, finanziato e coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana, attraverso un raggruppamento d’imprese italiane costituito da Cira, Tyvak International e Kayser Italia. Il satellite è il primo del programma Iperdrone dell’Asi e dovrà condurre operazioni intorno a un punto virtuale, acquisendo immagini che dimostrino la capacità di fare ispezioni e di eseguire una manovra propedeutica al rientro. Molte le tecnologie innovative a bordo di questo cubesat, come il sistema di propulsione a gas freddo chiamato Perseus, fondamentale anche per le future missioni come quelle del programma Alcor dell’Asi per lo sviluppo di piccoli satelliti e per i progetti nazionali condotti nell’ambito dell’Agenzia Spaziale Europea, come Space Rider Observer Cube (Sroc). Importanti anche i sistemi di sicurezza, che permettono al cubesat di lavorare in prossimità della Stazione Spaziale Internazionale, e poi le nuove tecnologie di guida, navigazione, controllo e i sistemi di protezione termica cruciali durante il rientro nell’atmosfera. “Il lancio di successo della missione Iperdrone.0 rappresenta un ulteriore traguardo nella roadmap strategica dell’Asi, che punta a consolidare lo sviluppo di veicoli e missioni in grado di effettuare complesse operazioni in orbita”, rileva il presidente dell’Asi Teodoro Valente. “In questa missione dimostrativa il drone spaziale tutto Made in Italy – prosegue – ha il ruolo di fattorino speciale, sta portando in orbita carichi utili di studio. È un vero precursore destinato a testare le tecnologie che apriranno la strada a sistemi di trasporto spaziali che saranno in grado di effettuare operazioni in orbita e successivamente di rientrare in atmosfera”.
Il presidente dell’Asi osserva inoltre che con questa missione “l’Italia ribadisce la sua presenza in prima fila nell’impegno verso il consolidamento di un accesso europeo autonomo allo spazio” e. “grazie alla fruttuosa collaborazione con le imprese” dimostra di essere “un Paese all’avanguardia nel campo delle attività anche dell’in-orbit servicing sia per la filiera produttiva nazionale che nello sviluppo di tecnologie altamente innovative. L’obiettivo finale è quello di posizionare il sistema Paese in un ruolo di primo piano in ambito internazionale in quella che rappresenta la nuova frontiera dei servizi spaziali e preparare, nel medio e lungo periodo, i servizi orbitali del futuro”. Per il presidente del Cira Antonio Blandini “il progetto Iperdrone rappresenta un successo dell’industria aerospaziale italiana, anche in termini di capacità della filiera tecnologica e produttiva” e “contribuirà significativamente al progresso delle tecnologie di rientro spaziale e alla crescita della nostra economia spaziale, anche in termini di posizionamento internazionale”.