Spazio, esplosioni stellari e galassie: gli obiettivi delle nuove missioni Nasa

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(fonte foto Pixabay)

I segreti delle gigantesche esplosioni stellari, come quelle delle supernovae, l’evoluzione delle stelle e quella delle galassie: sono questi i temi delle quattro missioni di astrofisica selezionate dalla Nasa nel suo Programma di Esplorazione, che dal 1958 ha dato vita a oltre 90 missioni. Adesso le proposte dovranno essere esaminate e perfezionate con uno studio ulteriore, della durata di nove mesi e finanziato dalla Nasa; le due che supereranno l’esame finale potranno partire nel 2027 e nel 2028. Il primo progetto si chiama Uvex (UltraViolet Explorer) ed e’ proposto dal California Institute of Technology (Caltech) per condurre un’osservazione completa del cielo in due bande di luce ultravioletta allo scopo di studiare l’evoluzione e il ciclo di vita delle galassie. Questo sara’ possibile grazie alla capacita’ della sonda di puntare rapidamente i suoi strumenti nella direzione in cui e’ avvenuta un’esplosione, catturando i dati grazie a uno spettrografo a ultravioletti. Star-X (Survey and Time-domain Astrophysical Research Explorer) e’ il progetto proposto dal Goddard Space Flight Center della Nasa per osservare le esplosioni delle supernovae con un telescopio a raggi X e con uno a ultravioletti. Gli stessi strumenti potrebbero aiutare a ricostruire la formazione di enormi ammassi di galassie. MoonBEAM (Moon Burst Energetics All-sky Monitor) e’ proposto dal Marshall Space Flight Center della Nasa per un veicolo che, in orbita fra la Terra e la Luna, sia in grado di catturare i raggi gamma generati da esplosioni cosmiche distanti. Leap (LargE Area burst Polarimeter), proposta dall’Università dell’Hampshire, e’ la missione che prevede di installare sulla Stazione Spaziale Internazionale uno strumento specializzato nel catturare i raggi cosmici liberati da eventi catastrofici, come l’esplosione di stelle massicce o la collisione di oggetti cosmici molto compatti.