Sostenibilità: nuovo metodo per la purificazione delle acque reflue

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Un nuovo metodo per il trattamento delle acque reflue promette di offrire una soluzione più efficiente alla purificazione di questi flussi. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’ Università metropolitana di Osaka pubblicato su Environmental Technology & Innovation. Un metodo biologico per trattare le acque reflue utilizzando oggetti di plastica mobili ricoperti di biofilm, noti come trasportatori, sta guadagnando importanza e un team guidato dalla Osaka Metropolitan University ha trovato modi per rendere il processo più efficiente. Il processo del reattore a biofilm a letto mobile (MBBR) purifica le acque reflue mettendo in movimento questi trasportatori per far sì che i microrganismi del biofilm entrino in contatto con la materia organica e altre impurità. Più biofilm può essere attaccato ai trasportatori di plastica, più microrganismi sono disponibili per pulire le acque reflue. Gli autori del nuovo studio hanno collaborato con un team della Kansaikako Co., un’azienda di Osaka specializzata in prodotti per il trattamento delle acque, e hanno scoperto che i supporti in polipropilene schiumati per creare superfici irregolari e una maggiore area superficiale consentivano una formazione di biofilm 44 volte maggiore rispetto ai supporti in plastica liscia. Inoltre, l’aggiunta di biomassa di scarto, come alghe compostate, durante la formazione di schiuma ha ulteriormente migliorato le prestazioni dei supporti in plastica espansa, soprattutto in termini di rimozione dei nitrati.