Sorrento, il sindaco Cuomo: Turismo, stagione andata, Guardiano al 2021. Ma il Paese non ha una strategia

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In foto Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento

Il 2020 “lo consideriamo andato. Noi siamo già ragionando sul 2021 e cercheremo di attrezzarci per un rilancio che probabilmente non arriverà che prima dell’anno successivo”; ma quello che manca e servirebbe “è una strategia di settore del Paese”. Il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, alla guida dell’amministrazione di una delle perle della costa del Napoletano presente dal 1800 sulla scena internazionale del turismo, un’economia che si regge interamente su questa industria, è preoccupato dallos cenario post-Covid 19 al punto da dire all’AGI: “Non sono mai stato pessimista, ma ora devo abbandonare la mia tendenza naturale all’ottimismo”. La sua priorità immediata è “aiutare i commercianti e i ristoratori”.
“Gli alberghi – spiega – qui sono tutti di proprietà di chi poi li gestisce, e possono resistere perché negli anni passati hanno sempre avuto buoni fatturati. Ma i ristoratori, eccellenze italiane, in molti stellati o comunque di medio-alto livello, sono in fitto e hanno costi vivi altissimi”. Poi c’è il commercio, “che già aveva vissuto una pesante crisi e che ora, con l’azzeramento o il forte calo, se il flusso di turisti riprendesse tra luglio e agosto, chiuderebbe l’anno in ginocchio”.
Dall’America e dall’Inghilterra, due roccaforti della presenza internazionale a Sorrento, per ora hanno cancellato le prenotazioni fino a fine giugno al 90%, e non ancora ci sono disdette per luglio-agosto. “Vero nodo -ragiona il sindaco – è quello dei trasporti. Perché occorre rispettare la distanza di sicurezza, ma soprattutto occorre che il rispetto delle regole sia tale in tutta la filiera di settore, dall’aeroporto fino a qui”. Dunque, “questo anno e probabilmente anche nel prossimo, le comitive di turisti stranieri avranno forti difficoltà a raggiungere la città attraverso linee pubbliche su gomma e ferro, per la scarsità dei mezzi, costretti a effettuare la tratta con la metà o meno dei posti disponibili. E anche se scegliessero il noleggio con conducente, uno dei tanti servizi di cui vive la città, l’aumento del traffico sulla stretta strada costiera da Napoli genererebbe non pochi problemi che aggraverebbero gli esistenti”.
“Qui tutti scelgono di tornare per i clima i servizi ma soprattutto il relax che questi servizi consentono – incalza Cuomo – tutti cercano di confermare la stessa stanza ogni anno, lo stesso ristorante, lo stesso cameriere. E noi non abbiamo ancora provvedimenti certi in materia di sanificazione e questo non ci consente di attrezzarsi. Penso a ad esempio alle strutture balneari, che adesso hanno cominciato la manutenzione, ma che attendere ancora regole su come riaprire”. Altra criticità per la quale manca un supporto a livello di Esecutivo è quella dei lavoratori stagionali. “Al di là delle attività tradizionali – dice Cuomo – proprio addetti ai lidi, addetti ai charter di barche, personale nelle agenzie di viaggi, nel noleggio con conducente, tra guide turistiche e accompagnatori sono senza ammortizzatori, anche quelli straordinari messi in campo per il coronavirus ma in molti casi non acora materialmente erogati. Sono tutte figure professionali non ancora contemplate dal legislatore, perché abbiamo una normativa che si riferisce a un turismo ‘vecchio’. C’è una carenza di norme e questo mancato sostegno crea un forte problema sociale”. A suo avviso, non tutte le strutture alberghiere sorrentine riapriranno nel 2021, “probabilmente soltanto quelle più grandi e comunque la percentuale di quelle aperte si attesterà intorno al 30/40%”.
“L’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri non ha provocato buone reazioni – sottolinea – innanzitutto non ha dato liquidità immediata e poi non ci sono linee guida per la sicurezza sanitaria sia personale che per gli ospiti. Non è possibile nemmeno pensare che i camerieri o la reception accolgano con guanti e mascherine che è venuto a Sorrento per il ricordo di un’emozione o la ricerca di una emozione”. Il turismo italiano pronosticato dal ministro Dario Franceschini “non basterà a compensare la perdita di quello internazionale. In passato è pesato per il 15% del totale a Sorrento, così come a Capri Amalfi, e certo non è quel tipo di turismo internazionale prodigo nelle spese”. Sorrento, aggiunge Cuomo, con il lockdown e la prevista flessione di presenze ha già un saldo negativo per il Comune di 30 milioni di euro “tra tassa soggiorno, occupazione suolo pubblico etc. E noi, come Capri e Amalfi, non abbiamo trasferimenti dallo Stato ma contribuiamo proprio grazie al turismo al Fondo di solidarietà”. “Ora il Governo ci dia la possibilità di utilizzare l’avanzo di gestione per iniettare liquidità nel tessuto economico locale”, chiede con forza il sindaco.