Sonni sonni: in un libro illustrato le filastrocche, le ninne nanne e le canzoni della tradizione sangiorgese

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in foto San Giorgio la Molara

L’Occhio di Leone, ideato dall’artista Giuseppe Leone, è un osservatorio sull’arte visiva che, attraverso gli scritti di critici ed operatori culturali, vuole offrire una lettura di quel che accade nel mondo dell’arte, in Italia e all’estero, avanzando proposte e svolgendo indagini e analisi di rilievo nazionale e internazionale.

di Silverio Paradiso

Sarà presentato San Giorgio la Molara, in provincia di Benevento (venerdì 13 settembre alle ore 19) presso il convento dei Domenicani, il libro “Sonni sonni…..”, raccolta di filastrocche, ninne nanne e canzoni in dialetto sangiorgese, a cura della scrittrice Lilia Scarino, originaria del luogo e attenta osservatrice di tutti quegli aspetti della tradizione “orale”, che, trascritti e fatti rivivere nella loro “esuberante immediatezza”, ci restituiscono  un mondo e un tempo che, a torto, ritenevamo sepolti per sempre.

La singolare presenza di dipinti, che corredano il libro, è stata pensata per dare visibilità a un gruppo di artisti locali. L’autrice ha voluto marcare la loro presenza perché accompagnassero le sue “giocose resurrezioni” presenti nel testo, e restituissero, attraverso una iconografia elementare la medesime immediatezza delle atmosfere vitali di una comunità, ormai trasformata, ma ancora riconoscibile nel suo non lontano e trasognato passato.

Le illustrazioni della raccolta sono tutte opere di artisti sangiorgesi. Niente  a che vedere, naturalmente, con la statura e le qualità del pittore che più ci rappresenta e che ha scritto, con la sua opera, una delle pagine più significative della storia dell’arte italiana e della narrazione del paesaggio e dei personaggi di San Giorgio la Molara, i veri protagonisti del ricco patrimonio iconografico che ci ha trasmesso, Nicola Ciletti.

E neanche altri valenti artisti, sempre facenti parte della famiglia Ciletti, figurano in questo testo, il cui valore merita ben altra attenzione, che esula giocoforza dalle finalità di modesto rango, cui questo librino fa riferimento.

Come un fiume carsico, una corrente sotterranea e discreta di artisti scorre nelle vene del paese, che hanno saputo cogliere la caparbietà di uno specifico spirito del luogo (spiritus loci!), che sopravvive tenace e ostinato malgrado più di un terremoto abbia fatto di tutto per cancellarlo. E dunque, al recupero, o meglio alla sopravvivenza di questo perenne  spirito del luogo ha contribuito e contribuisce sicuramente l’opera appassionata di questi pittori minori, ma non per questo meno significativi per definire il quadro d’insieme del Patrimonio Culturale di San Giorgio.

Sono nomi amici (qualcuno prematuramente scomparso!). Hanno volti riconoscibili e voci alle quali spessissimo abbiamo aggiunto le nostre; compagni con cui abbiamo spesssissimo spezzato lo stesso pane e bevuto lo stesso vino.

Sono Franco Modola, Giuseppe Adriano Vicario, Carlo Ullo, Renato Ciletti, Andrea Petrone, Massimiliano De Cesaris, Prof. Gaddi, e forse tanti altri, di cui ignoriamo l’esistenza e che ameremmo conoscere.

Abbiamo pensato che essi potessero incarnare la linfa illustrata di questo lavoro, e completare, attraverso i loro dipinti, la multiforme materia di cui è fatta l’anima dei Sangiorgesi.

Degni di attenzione, per sistemare in un unico spazio culturale il passato e il presente della nostra storia, sono, inoltre, i puntuali “calendari” in bianco e nero, inizialmente prodotti dall’Archeo Club sotto la Presidenza del Dott. Claudio Ciccarello (anch’egli prematuramente scomparso!), singolare appassionato di tutto ciò che odora di antico!, e successivamente dalla “Pro Loco”, con la Presidenza di Anna Caroscio. A lei, ad Anna, si deve la pubblicazione di un libro fotografico con un ampio corredo d’immagini, la cui visione e lettura d’insieme aiutano a cogliere il filo che tiene il passato e il presente di San Giorgio la Molara legati in una sola trama.

Ci rendiamo conto di avere svolto solo una piccola parte del nostro compito e ce ne scusiamo con i lettori.