Solidarietà e fundraising: le grandi aziende italiane per l’Ucraina

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Oltre un mese di guerra in Ucraina, anche se sembra passato un anno, una vita, dalla vile invasione ordinata dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Dinanzi alla crisi umanitaria scatenata dal conflitto, sin dai primi momenti si è attivata una rete di solidarietà da parte di aziende, istituzioni e di tutta la società italiana per aiutare, supportare, accogliere i profughi ucraini.
Sono innumerevoli le iniziative e i progetti messi in campo dalle più grandi multinazionali italiane, come dalle piccole-medie imprese, in ottica fundraising e supporto alla frontiera con la Polonia, tramite partnership con ONG e realtà internazionali tra cui la Croce Rossa, Caritas e Save the Children.
Enel, ad esempio, ha lanciato una campagna globale di raccolta fondi, aperta ai propri dipendenti, a sostegno delle attività svolte da Save the Children e UNHCR (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati) per supportare i civili coinvolti e rispondere ai bisogni dei rifugiati e degli sfollati in Ucraina e nei Paesi limitrofi. Ma non solo: Enel Cuore, la Onlus del gruppo diretto dall’AD Francesco Starace, impegnata dal 2003 nel sostegno di iniziative per i più vulnerabili e svantaggiati, abbinerà ogni donazione fatta dai colleghi a una o entrambe le sopracitate associazioni durante le due settimane di campagna.
Attività di fundraising per i bambini ucraini sono state anche inaugurate da Snam e Fondazione Snam, dando modo ai propri dipendenti di donare il corrispettivo economico di una o più ore del lavoro, successivamente devoluto ad UNICEF Italia (attraverso la creazione di spazi sicuri lungo corridoi di transito in sei nazioni confinanti), proprio come annunciato anche da ITA Airways.
Al contempo, anche ENI ha lanciato un’iniziativa di raccolta fondi, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, consentendo a ogni persona del cane a sei zampe, in Italia e all’estero attraverso le sue controllate, di donare un’ora o più del proprio lavoro. L’azienda, poi, raddoppierà le ore donate devolvendone alla Croce Rossa per fronteggiare l’emergenza.
Con Red Cross è inoltre partito (in data 16 marzo) il tir con gli aiuti per i profughi dell’Ucraina organizzato da Sport e Salute, con il lavoro del suo AD Vito Cozzoli. Sono 120 gli scatoloni formati in soli 5 giorni in collaborazione con 13 federazioni (tra cui, tra le altre, quelle di Triathlon, Scherma, Tennis, Tennis Tavolo, Taekwondo, Rugby, e Pesca Sportiva) con 680 tute, 250 giacconi, 400 scarpe, 600 magliette, 50 giacche a vento, 10 coperte e 10 sacchi a pelo, a testimonianza della solidarietà del mondo sportivo e della sua unità di fronte all’emergenza.
Satispay invece, si è mossa in proprio per contribuire alla raccolta fondi lanciata da Save the Children per sopperire alle tante necessità degli operatori impegnati al confine. La app di pagamenti digitali fondata da Alberto Dalmasso, infatti, ha chiamato a raccolta la propria community di oltre 2,3 milioni di utenti per accogliere e prestare soccorso a bambini, bambine e famiglie costretti a scappare dalle violenze della guerra. A pochi giorni dal lancio della campagna, le donazioni via app (vi si accede dalla sezione “Servizi”) hanno già raggiunto l’importante traguardo di oltre 730 mila euro.
“Una mano per la pace”, invece, è il progetto di raccolta fondi annunciato da Banco BPM, che coinvolge il personale, gli organi consiliari, gli ex dipendenti del Gruppo bancario e anche tutti i clienti, all’interno di un programma di azioni di medio-lungo termine a fianco di Caritas Italiana, a sostegno dei progetti delle diverse Caritas in Ucraina e nei Paesi confinanti, impegnate nell’acquisto di generi di prima necessità, il trasporto e i ricongiungimenti familiari e l’assistenza sanitaria.
Caritas Italiana, insieme ad UNHCR, è anche l’ente destinatario della donazione di €10 milioni di euro che Intesa Sanpaolo ha stanziato per aiutare la popolazione ucraina in loco e in Italia. Ma non solo: il Gruppo diretto dall’AD Carlo Messina ha anche siglato un accordo con le organizzazioni sindacali per mettere a disposizione permessi retribuiti alle persone di ISP che intendano accogliere cittadini ucraini in Italia, inclusi colleghe e colleghi della banca ucraina Pravex, o che siano impegnati in iniziative di volontariato svolte fuori dai confini nazionali attraverso ONG o enti no-profit con finalità umanitarie e sociali. Inoltre, Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione di UNHCR la propria piattaforma digitale ForFunding per avviare una raccolta fondi tra cittadini e imprese che vogliono dare il loro contributo a questa crisi.
Dalle banche ai trasporti fino alle infrastrutture: a partire dal 15 marzo, i viaggi sui treni Intercity, Eurocity e Regionali saranno gratis per i profughi ucraini in Italia, entro cinque giorni dal loro arrivo nel Paese: è questo il gesto di vicinanza voluto da Trenitalia per offrire un aiuto logistico alla popolazione colpita dal conflitto, che fa il paio con quello di altri gruppi leader in Italia. WeBuild, ad esempio, ha deciso di sostenere il programma di aiuti straordinari della Comunità di Sant’Egidio alla popolazione ucraina, destinando fondi per supportare i minori rimasti in Ucraina, per facilitare una più sicura evacuazione a chi sta fuggendo dalle aree di guerra e per sostenere percorsi di accoglienza e integrazione dei rifugiati che arriveranno in Italia.
Fundraising, agevolazioni negli spostamenti, raccolta vestiti, ma anche vaccini: l’hub Acea Ostiense, dopo quello della stazione Termini, ha – già dallo scorso 9 marzo – iniziato ad accogliere i profughi in arrivo dall’Ucraina (solamente il 34,5% della popolazione è protetta dalla doppia dose). Nel padiglione, tramite un codice STP, viene consentito l’accesso a molti servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale, con possibilità di effettuare vaccinazioni di profilassi nei confronti di epatite, poliomielite, morbillo e tutte quelle che sono parte del calendario vaccinale italiano. Ma non solo: anche l’Acea Run Rome The Marathon di domenica 27 marzo è dedicata alla guerra in Ucraina, con il sostegno a favore di Banco Alimentare Roma – che sta già operando nelle zone colpite – verso cui tutti i maratoneti possono donare tramite la piattaforma d’iscrizione Endu.
Si potrebbe continuare all’infinito nel citare lodevoli iniziative di solidarietà degli attori della nostra società, ma tanto basta per sancire come, in momenti di crisi come l’attuale, le persone, le aziende e l’Italia tutta rispondono presenti.