Roma, 8 nov. (Labitalia) – Solaika Marrocco, chef del Primo Restaurant di Lecce, con il piatto Turcinieddhi glassati alla birra con marmellata di cipolla all’arancia, critmi in tempura e infuso di luppolo, è la vincitrice della settima edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru, il concorso nazionale per chef e sous-chef under 35, promosso da Fondazione Birra Moretti, in collaborazione con Identità Golose.
Il riconoscimento è stato assegnato ieri sera, a Milano, al termine di una performance live durante la quale 10 giovani finalisti, selezionati fra 163 chef e sous-chef da tutta Italia, si sono sfidati nelle cucine del ristorante Lume di Milano, di fronte a una giuria di 14 stelle Michelin. Ecco la motivazione che ha portato Solaika Marrocco sul gradino più alto del podio, letta dallo chef Giancarlo Morelli: “Vince il Premio Birra Moretti Grand Cru chi ha dimostrato conoscenza delle tradizioni, personalità e coraggio nella scelta degli ingredienti e della ricetta, coniugando con squisita semplicità i vari elementi, credendo nella sua idea. Come ha detto: ‘il palato parla’”.
“Sono molto felice di essere la prima donna a vincere questo Premio. Non me l’aspettavo e per me è fonte di orgoglio perché è importante riconoscere il valore delle donne in cucina. È un lavoro duro e faticoso e l’unico modo per andare avanti è metterci passione. Io non potrei fare altro nella vita. È importante credere nei propri sogni e perseverare, perché a volte si avverano. Non bisogna arrendersi mai”, ha dichiarato Solaika Marrocco.
Solaika Marrocco si è aggiudicata un premio del valore di 10 mila euro a scelta fra un viaggio, per due persone, in ristoranti di cucina d’autore dove potrà confrontarsi con chef pluristellati, in un percorso che arricchirà il suo bagaglio formativo. In alternativa, potrà scegliere una fornitura di attrezzature professionali per la cucina. Premi importanti, finalizzati a sostenere la crescita professionale di questi giovani chef e che possono offrire un contributo per emergere nel mondo della ristorazione.
Sin dalla prima edizione, il Premio Birra Moretti Grand Cru si è dimostrato un vero e proprio palcoscenico per le promesse della cucina d’autore italiana, mettendo alla prova i migliori chef emergenti con creazioni che prevedono la birra fra gli ingredienti e in abbinamento. Il tutto in piena sintonia con la missione della Fondazione Birra Moretti che ha fra i suoi obiettivi la diffusione della cultura della birra in Italia.
“In questi sette anni – ha affermato Alfredo Pratolongo, presidente della Fondazione Birra Moretti – il Premio Birra Moretti Grand Cru è cresciuto molto, e si è confermato un trampolino di lancio importante per i tanti giovani chef italiani che hanno deciso di partecipare. Una crescita andata di pari passo con l’evoluzione del mercato della birra in Italia, che oggi genera un valore condiviso che supera i 7 miliardi di euro, pari allo 0,5% del Pil, come emerso dalla prima ricerca promossa dall’Osservatorio Birra nel 2017. Un numero molto significativo, anche perché sottende ulteriori spazi di crescita, sia nel mercato che nel percorso di valorizzazione della cultura della birra a tavola, mission della Fondazione Birra Moretti. La cultura della birra a tavola è una peculiarità italiana, nel Paese dove la cultura alimentare è eccellente a tutti i livelli, e dove bere responsabilmente significa bere bene e insieme al cibo”.
Unica donna in finale e poco più che ventenne, Solaika Marrocco è 100% Puglia sia nella formazione professionale sia nella cucina che propone, recuperando con attenzione tradizioni gastronomiche e ingredienti del territorio. Dopo un anno da sous-chef del Primo Restaurant di Lecce, oggi Solaika è chef e firma i suoi piatti come quello presentato in occasione della settima edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru. Turcinieddhi glassati alla birra con marmellata di cipolla all’arancia, critmi in tempura e infuso di luppolo celebrano la sua terra e un ingrediente già noto in antichità quale l’agnello.
Oltre al vincitore assoluto, la giuria ha voluto premiare altri due giovani chef con dei riconoscimenti speciali: menzione speciale per la ‘Miglior interpretazione della birra come ingrediente’ a Marco Volpin, chef del ristorante Le Tentazioni di Villatora di Saonara (PD) e per la ‘Miglior interpretazione della birra in abbinamento’ a Giorgio Puleo, sous-chef del ristorante Il Portico di Appiano Gentile (CO).
Andrea Congiusta, chef del ristorante My.Ale Club di Roma, invece, è risultato lo chef più votato online dal pubblico, grazie al piatto Pasto rurale. Dall’11 settembre al 2 novembre, sono stati raccolti oltre 11mila voti. Fra tutti coloro che hanno partecipato alle votazioni online è stato estratto il vincitore di una cena per due persone in un ristorante di cucina d’autore.