SoftBank si dà come mission aziendale lo sviluppo di una super-IA

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Roma, 21 giu. (askanews) – I nuovi sviluppi dell’intelligenza artificiale porteranno all’ASI (super-intelligenza artificiale) in circa un decennio e questa sarà ampiamente superiore all’intelligenza umana. Lo ha affermato il boss dell’investitore tecnologico giapponese SoftBank, Masayoshi Son, un uomo d’affari che solitamente è considerato piuttosto esplicito per gli standard nipponici.

Durante l’assemblea degli azionisti del gruppo, che si è tenuta a Tokyo, Son ha chiarito che il core-business della sua compagnia sarà appunto quella di investire su questo sviluppo e realizzare l’ASI.

“Ho deciso di realizzare l’ASI un anno fa e mi sono concentrato ogni giorno solo su questo punto, chiedendomi se fosse veramente possibile e se noi fossimo in grado di farlo”, ha detto Son. “Voglio contribuire – ha continuato – alla straordinaria evoluzione futura dell’umanità realizzando l’ASI”.

SoftBank Group, in realtò, ha finora cambiato piuttosto spesso il suo core-business. E’ partito dalle attività internet, per poi passare alla telefonia mobile. Attualmente opera principalmente come fondo d’investimento,

“Si dice spesso che SoftBank cambi spesso il suo core-business, ma in realtà non è mai cambiato”, si è difeso Son nell’assemblea degli azionisti, con un tono vagamente messianico. “Il nostro core-business – ha proseguito – è rendere le persone felici attraverso la rivoluzione dell’informazione, evolvendo i mezzi per raggiungere questo obiettivo”.

La super-intelligenza artificiale, ASI, è al momento un sistema meramente ipotetico di intelligenza artificiale, basato su software con una portata intellettuale che va oltre l’intelligenza umana. L’attuale livello di Ia è definito ANI, Artificial Narrow Intelligence, cioè intelligenza artificiale limitata o debole: eccelle in attività specifiche come il gioco degli scacchi o la traduzione di lingue, ma non può apprendere autonomamente nuove skill o sviluppare una profonda comprensione del mondo, basandosi esclusivamente su algoritmi e dati preprogrammati e richiedendo l’intervento dell’uomo per poter funzionare.

Non tutti gli esperti sono tuttavia concordi sulla fattibilità o sulla desiderabilità di un qualcosa di potente come l’ASI. L’intelligenza umana è il prodotto di una specifica evoluzione e il funzionamento del cervello umano non è stato ancora del tutto compreso, il che rende difficile riprodurne i meccanismi artificialmente. Inoltre intervengono importanti fattori etici.

Uno sviluppo intermedio tra l’ANI e l’ASI è considerata l’AGI, o Ia forte. Si tratta di un sistema Ia di nuova generazione – anch’esso al momento esclusivamente teorico – in grado di comprendere il mondo e imparare e applicare l’intelligenza per la risoluzione dei problemi nel modo più ampio e flessibile possibile, come farebbe un essere umano. L’AGI sarebbe anche in grado di apprendere in modo intersettoriale e di ragionare con la capacità di fare collegamenti tra diversi campi.