Sma, Di Domenico: Da Cesaro parole gravissime prive di fondamento

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“Il consigliere regionale Armando Cesaro sembra aver trovato il suo sport estivo. Evidentemente poco impegnato in faccende serie, si diverte ad attaccare ingiustificatamente i vertici di Sma Campania”. Ad affermarlo in una nota l’amministratore delegato di Sma Campania Lorenzo Di Domenico. “Le dichiarazioni rilasciate nella ultime ore sulla gestione di questa azienda sono ancor più gravi e menzognere delle precedenti, frutto evidentemente di valutazioni che nulla hanno a che fare con l’oggettivo rendimento della società in house della Regione Campania ma di mere dinamiche politiche di cui non sono a conoscenza e che non mi competono. Sono tuttavia costretto a rispondere nel merito considerando il peso delle accuse che vengono mosse al management – aggiunge Di Domenico – . Le promozioni in seno a Sma Campania su cui punta il dito il consigliere Cesaro risalgono al lontano 2012, anno in cui la Giunta regionale della Campania era retta da una maggioranza di centrodestra di cui è espressione lo stesso Cesaro. Sebbene antecedenti all’attuale gestione di Sma Campania, alcune di esse sono state concesse e/o mantenute onde evitare di incombere in contenziosi legali che avrebbero comportato ulteriori spese per quest’azienda a partecipazione pubblica. Stesso dicasi per le “integrazioni salariali” a cui fa riferimento il consigliere: nell’ottica di una razionalizzazione complessiva della Pubblica Amministrazione, con alcuni dipendenti di Sma Campania è stato deciso di effettuare delle transazioni rispetto a numerosi e ingenti arretrati accumulati negli anni precedenti. A seguito di approfondite istruttorie che ho fatto realizzare dai miei uffici, infatti, è emerso che saremmo stati certamente soccombenti in sede di giudizio. Più che spreco, quindi, parlerei di gestione oculata dei fondi pubblici. Consiglio infine all’onorevole Cesaro, in virtù della carica che riveste, di richiedere un accesso agli atti prima di rilasciare dichiarazioni fuorvianti senza una reale conoscenza dei fatti”, conclude Di Domenico.