Sindacati su accordo medicina fiscale, ancora nodi da sciogliere

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Roma, 16 apr. (AdnKronos Salute) – Sul contratto per la medicina fiscale Inps, in attesa della trattativa ufficiale, ci sono ancora molti nodi da risolvere su “risorse, compensi e previdenza”. Lo indica una nota congiunta dei sindacati del settore in cui si ricorda la ‘fumata grigia’ dell’ultima audizione del 10 aprile tra la delegazione Inps e l’Intersindacale dei medici di controllo (che rappresentano la maggioranza assoluta), in vista della ripresa delle trattative ufficiali concordate dopo un giro di colloqui con le singole associazioni di categoria.

Interlocutorio il giudizio per la definizione dell’accordo della medicina fiscale da parte di Cisl medici, Fimmg settore Inps, Snami, Sumai, Uil. Mentre si è chiarita gran parte della normativa dell’intesa, in particolare, per quel che riguarda le tutele sindacali, il diritto di sciopero le incompatibilità e i criteri di ammissione. “Come chiarisce l’Atto di indirizzo – si legge in una nota – l’accordo dovrà regolare un rapporto di lavoro autonomo in convenzione, che non potrà non prevedere l’ingresso della categoria al fondo della medicina convenzionata Enpam. Si dovrà verificare la disponibilità di Inps, in riferimento alle richieste pervenute a vario titolo dalle parti sociali, su questa materia estremamente importante e delicata per tutta la categoria dei medici di controllo Inps”.

Nel contempo le organizzazioni sindacali “stanno verificando quali sono, realmente, le risorse disponibili Inps per la categoria, dal momento che se si realizzassero con le proposte fin qui ricevute dall’ Ente si determinerebbe un forte peggioramento, a parità di carico di lavoro, degli emolumenti netti dei medici fiscali, così come erano previsti dal decreto del 2008 e tutt’ora in vigore! Ci attendiamo, quindi, che già nelle prossime eventuali audizioni, così come al tavolo ufficiale delle trattative che vedrà tutte le sigle rappresentative della medicina fiscale, l’Inps compia un ulteriore sforzo che permetta di arrivare ad un unitario accordo fra l’Ente e i sindacati, anche per rendere pienamente operativa la riforma del polo unico della medicina fiscale”.