I paesi del nord Europa, nonché quelli degli USA, per la prima metà di novembre, per antica tradizione, si ritrovano già con tutte le città vestite a festa e, anche se un po’ meno, adottano lo stesso dress code anche buona parte dei piccoli villaggi.
Natale o Santa Klaus, insieme all’anno nuovo che arriva e alla befana che atterra con la scopa jet a decollo verticale, conservano il loro antico e collaudato appeal dovunque sulla terra. Tale particolare gradimento probabilmente è dovuto anche alla sua caratteristica di un abbondante recupero, anche se per il tempo che dura il periodo festivo, di riportare in vita diverse tradizioni che altrimenti sarebbero finite senza scampo nel dimenticatoio. Tra esse primeggia quella che è chiamata con diversi nomi ma si riferisce allo stesso argomento: è il tirare le somme su quanto si è fatto nel corso dell’anno appena conclusosi, per rendersi conto se si è fatto più o meno dell’anno precedente. Gli specialisti dell’ argomento lo definiscono Bilancio e lo declinano in mille modi: consuntivo, preventivo, bilancio e basta e il termine è adottato con molta disinvoltura nei settori più disparati, solo talvolta soppiantato dalla sua versione anglosassone più onnicomprensiva budget. Andando al sodo, per bilancio si può anche definire genericamente la previsione che si fa a inizio anno, di qualsiasi genere essa sia, e il confronto con il risultato che si è riuscito materialmente a ottenere alla fine dello stesso millesimo. In base a tale circostanza al Governo Italiano, come del resto a quelli di tutti gli altri paesi del mondo, spetterà verificare i risultati raggiunti rispetto al programma fatto in precedenza. Con fare serio, al limite del cruccio, ciascun ministro dovrà spiegare agli Italiani, ai quali hanno chiesto non pochi sacrifici di ogni tipo, non tanto perché non sia stato centrato l’obiettivo, quanto il perché le frecce lanciate siano andate addirittura fuori dell’area dove era stato disegnato il bersaglio. Di fronte a tale stato delle cose, non ci sarà neanche uno dei componenti dell’esecutivo che saprà dare una risposta credibile. Nonostante il tono rammaricato, in cuor suo nessuno di quelli che dovrebbero tenere in considerazione quelle che non è esagerato definire questioni di pura sopravvivenza, non sarà credibile che nel Paese si verificheranno miglioramenti significativi. È pur vero che l’ottimismo, che l ‘Occidente si sta impegnando a coltivare, aiuta per risolvere i problemi, purtroppo non solo italiani. Solo che il suo conforto fa ottenere lo stesso risultato di quello vagheggiato sotto la sua spinta Significa tentare di disegnare su una lavagna nera qualcosa di leggero con i gessetti colorati. Già, se almeno ce ne fosse qualcuno a portata di mano!