Sfratto ex setificio di Caserta
Operai minacciano il suicidio

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Momenti di tensione oggi nell’ex setificio Aos (Antico Opificio Serico) di Caserta, all’arrivo dell’ufficiale giudiziario che doveva eseguire lo sfratto dei locali. Alcuni operai hanno impedito Momenti di tensione oggi nell’ex setificio Aos (Antico Opificio Serico) di Caserta, all’arrivo dell’ufficiale giudiziario che doveva eseguire lo sfratto dei locali. Alcuni operai hanno impedito l’accesso, qualcuno si è cosparso di benzina minacciando il suicidio. Sul posto, con le forze dell’ordine, sono giunti il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, e alcuni sindacalisti, tra cui la segretaria della Cgil di Caserta, Camilla Bernabei, che hanno svolto un’opera di mediazione; alla fine l’esecuzione della procedura è stata rinviata al 13 maggio prossimo. L’azienda, di proprietà della famiglia Sabelli, si trova nella frazione San Leucio, dove in passato c’era un florido distretto di produzione della seta risalente all’età borbonica: è fallita da qualche anno e l’immobile che ospitava lo stabilimento è stato acquistato dalla società Letizia Spa, gruppo che opera nel settore automotive, in particolare nel packaging industriale, che da mesi sta cercando invano di entrare in possesso della struttura. Gli operai dell’ex setificio sostengono di avere del lavoro da svolgere e non vogliono lasciare l’immobile. “Oggi, con il concorso e la buona disponibilità di tutti – ha detto il sindaco Del Gaudio – siamo riusciti a evitare lo sfratto esecutivo ma il problema non è ancora risolto. C’è bisogno ora di continuare l’azione comune per tutelare gli operai dell’Aos e salvare la seta di San Leucio“. Nel febbraio scorso l’ex ministro dei Beni Culturali Massimo Bray annunciò la chiusura della seteria di San Leucio lanciando un appello perché ciò fosse scongiurato. “Non soltanto 15 famiglie – scrisse Bray – perderanno il loro lavoro, ma la Campania e l’intero Paese perderanno l’ultima testimonianza di una realtà culturale e sociale irripetibile, una pietra miliare della storia dell’artigianato italiano voluta dai Borbone“.