Settimana in forte calo per le borse asiatiche

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Borsa italiana in calo. Il Ftse Mib segna -0,47%, il Ftse Italia All-Share -0,44%, il Ftse Italia Mid Cap -0,35%, il Ftse Italia Star -0,28%.
Mercati azionari europei in leggero ribasso: DAX -0,3%, CAC 40 -0,4%, FTSE 100 -0,3%, IBEX 35 -0,4%.
Future sugli indici americani in rialzo dello 0,1 per cento circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,23%, Nasdaq Composite +0,44%, Dow Jones Industrial +0,47%.
In recupero Tokyo con il Nikkei 225 che chiude a +0,97%. In calo le borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a -0,41%, a Hong Kong l’Hang Seng a -1,11%.
Euro sostanzialmente stabile contro dollaro sui livelli adella serata di ieri. EUR/USD al momento oscilla in area 1,0965.
Avvio positivo per l’obbligazionario eurozona. Il rendimento del BTP decennale rispetto alla chiusura precedente è in ribasso di 1 bp all’1,54%, quello del Bund è in calo di 2 bp allo 0,56%. Lo spread è in rialzo di 1 bp a 98.

Borse asiatiche
Le Borse dell’area Asia-Pacifico sono in terreno negativo nella seduta odierna e si avviano ad archiviare la settimana in robusto calo, zavorrate dal prezzo del petrolio e dallo yuan ai minimi da quattro anni e mezzo ad acuire i timori su un rallentamento della crescita globale.
La banca centrale cinese ha fissato il tasso di cambio al livello minimo da oltre quattro anni, a indicare che Pechino sta permettendo alla sua moneta di deprezzarsi dopo essere stata inserita dal Fmi nel basket di riserva. La mossa porta anche a domandarsi che livello di deprezzamento dello yuan la banca centrale intenda consentire.
Il mercato attende poi il rialzo dei tassi da parte della Fed che dovrebbe essere annunciato la prossima settimana per la prima volta in un decennio.
“Un rialzo dei tassi Usa avrebbe un impatto maggiore sui flussi di denaro fuori dai mercati emergenti, inclusi Hong Kong e Cina”, ha detto Linus Yip, chief strategist presso First Shanghai Securities. “Inoltre, se lo yuan continua a deprezzarsi sarà un altro elemento negativo per i mercati perché mostrerà che gli investitori non hanno fiducia sulla possibilità che la crescita cinese torni a essere forte”, ha aggiunto.
L’indice MSCI, che non comprende Tokyo, intorno alle 8,22 è in calo dello 0,82%. L’indice Nikkei ha chiuso in controtendenza in rialzo di circa l’1% spinto dalla debolezza dello yen.
SHANGHAI ha chiuso perdendo oltre mezzo punto, mentre HONG KONG fa peggio portandosi a -1%, fiaccata anche dalla notizia che Guo Guangchang, il milionario fondatore di Fosun Group (gigante assicurativo, degli investimenti, gestione degli asset e industriale) non è rintracciabile dal mezzogiorno di ieri. I titoli connessi sono sospesi. (Prada -0,75%).
SYDNEY ha chiuso in lieve calo ma ha messo a segno la maggiore perdita settimanale in un mese principalmente a causa della flessione nei prezzi delle commodity.
Male TAIWAN che ha archiviato la seduta con perdite superiori all’1% determinate dagli Exchange Traded Fund che hanno registrato cali fino al 3%.
SEUL ha chiuso in territorio leggermente negativo su vendite estere a rafforzare le attese su un rialzo dei tassi Usa.

Borsa Usa
A New York, ieri, i principali indici hanno chiuso la seduta in rialzo dopo tre ribassi consecutivi. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,47%, l’S&P 500 lo 0,23% e il Nasdaq Composite lo 0,44%. Sui mercati regna il clima di attesa in vista della decisione della Fed (la prossima settimana) in tema di tassi (quasi scontato un aumento del costo del denaro).
Continua a preoccupare il petrolio, sceso sotto i 37 dollari al barile. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 4 dicembre si sono attestate a 282 mila unità, superiori sia alle attese (269 mila) che al dato rilevato la settimana precedente (269 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,243 milioni, superiore ai 2,152 milioni attesi. I prezzi alle importazioni sono diminuiti dello 0,4% nel mese di novembre a fronte di attese pari al -0,7%. Nel mese di ottobre si era registrato un calo dello 0,3%. I prezzi alle esportazioni sono diminuiti dello 0,6% su base mensile, inferiore al consensus pari al -0,3%.
Sul fronte societario Ciena -16,84%. Lo specialista di soluzioni di rete per commutazione e trasporto ottico ha fornito un outlook per il primo trimestre inferiore alle attese. I ricavi sono stimati tra 555 e 590 milioni di dollari contro i 636,6 milioni indicati dal consensus.
LoJack +49,64%. Lo specialista dei sistemi wireless CalAmp Corp. (+10,94%) ha annunciato l’acquisto della società che produce localizzatori per auto per circa 113 milioni di dollari.
ConocoPhillips +1,57%. Il gruppo petrolifero ha tagliato gli investimenti per il 2016 del 25%.
Yum Brands -0,83%. La catena di ristoranti ha annunciato un piano di distribuzione agli azionisti di 6,2 miliardi di dollari prima della separazione delle attività cinesi che dovrebbe concludersi entro la fine del prossimo anno. Nel mese di novembre le vendite a parità di perimetro in Cina sono diminuite del 3%.
First Solar -7,65%. Il produttore di moduli fotovoltaici ha comunicato la guidance per l’esercizio 2016. L’utile per azione è atteso tra 4 e 4,50 dollari su ricavi per 3,9-4,1 miliardi.
Chipotle Mexican Grill +5,1%. La catena di fast-food messicana ha precisato che l’intossicazione che ha colpito oltre 80 clienti in un punto vendita a Boston non ha a che fare con il batterio E.coli. Men’s Warehouse -16,97%. Il gruppo di abbigliamento ha chiuso lo scorso trimestre con una perdita di 27,1 milioni di dollari contro l’utile di 6 ,8 milioni di un anno prima. I ricavi sono diminuiti più del previsto a 865,4 milioni da 890,6 milioni (consensus 877 milioni). GoPro +11,49%. Secondo FBR, il produttore di microcamere indossabili potrebbe finire nel mirino di Apple (+0,48%).
Twitter +6,71%. Il social media ha deciso di inserire annunci pubblicitari con l’obiettivo di aumentare gli incassi.

Europa
Le principali Borse europee hanno aperto l’ultima seduta della settimana in leggero calo. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,2%, il Cac40 di Parigi lo 0,1%, il Ftse100 di Londra lo 0,15%. Poco sopra la parità l’Ibex35 di Madrid (+0,1%).
In Germania l’Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha reso noto il dato definitivo relativo all’inflazione di novembre. L’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,1% su base mensile ed è cresciuto dello 0,4% su base annuale, confermando la lettura preliminare. L’indice armonizzato ha mostrato una variazione positiva dello 0,1% su base mensile e un incremento dello 0,3% su base annua.

Italia
Ancora una seduta debole per Piazza Affari, ieri. L’indice Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni con un calo dello 0,42% a quota 21.409 punti non traendo beneficio dalla buona intonazione di Wall Street nella prima parte di seduta.
A meno di una settimana dall’appuntamento con la Fed, sul fronte banche centrali sia la Bank of England che la Swiss National Bank hanno confermato la loro politica monetaria con tassi invariati come da attese.
Tra i principali titoli di Piazza Affari rimbalzo di Mediaset (+1,67% a 3,89 euro) che era reduce da un filotto di ribassi dettato dai timori di un aumento della concorrenza in Italia sul fronte dei diritti tv calcistici (Vodafone dovrebbe presentare la propria tv entro metà 2016) e che Mediaset Premium non raggiunga i target di abbonati previsto per il secondo semestre dell’anno.
Tra i peggiori titoli di giornata sono spiccati Moncler (-3,1%) e Yoox Net-A-Porter (-1,46%).
In negativo anche Telecom Italia (-1,92% a 1,1122 euro). Gli analisti di Barclays si sono espressi negativamente su un possibile affondo dei francesi di Orange su Telecom Italia ritenendo che l’operazione porterebbe ai francesi poche opportunità di creare valore. La casa d’affari britannica, che ha giudizio underweight su Telecom Italia con prezzo obiettivo a 1,12 euro, ritiene che l’assemblea del 15 dicembre sarà un’occasione importante per vedere se Vivendi è la benvenuta (il gruppo francese ha chiesto l’allargamento del cda con l’inserimento di 4 suoi consiglieri).
Infine Unicredit (-1,15% a 5,12 euro) con il ceo Federico Ghizzoni che ha indicato inizio 2016 come termine per concludere la vendita della controllata in Ucraina, Ukrosotsbank.


I dati macro attesi oggi

Venerdì 11 dicembre 2015
08:00 GER Inflazione (finale) nov;
10:00 ITA Produzione industriale ott;
12:00 ITA Tasso disoccupazione T3
14:30 USA Indice prezzi alla produzione nov;
14:30 USA Vendite al dettaglio nov;
16:00 USA Scorte delle imprese ott;
16:00 USA Indice fiducia consumatori (Univ. Michigan) (prelim) dic.