Sergio Fedele (Atex Campania): Caro D’ Amato, quando comincerete a fare un po’ di autocritica?

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in foto Palazzo Partanna, sede dell'Unione industriali di Napoli

di Sergio Fedele*

Ha perfettamente ragione Antonio D’Amato quando  dichiara – come ha fatto ieri durante una presentazione di un libro avvenuta in Unione degli Industriali a Napoli -: “La crisi del regionalismo è stata una delle cause dello stato di abbandono del Sud. Il tasso di occupazione al Sud deve aumentare e questo obiettivo deve diventare il manifesto di tutti. Su questo dobbiamo mobilitarci tutti. Il regionalismo non può essere il modo per affrontare il futuro Dobbiamo essere molto uniti, durissimi contro coloro che fanno gli interessi propri. Napoli è la città dei cortigiani che con il Pnrr vogliono fare assalti alla diligenza”.
Come non essere d’accordo? Ma manca nelle parole di Antonio D’Amato il concetto di autocritica. Verso Confindustria e verso sé stesso.
L’Unione degli Industriali di Napoli si è ridotta a un’associazione di 700 imprese, percentuale infinitesimale rispetto al numero di imprese esistenti sul territorio. Un’ Associazione che ha totalmente abdicato nel rappresentare un punto di riferimento per l’economia cittadina, che solo grazie al simbolo Confindustriale riesce a mantenere un ruolo di rappresentanza, senza progettualità, coinvolgimento reale della base associatova, senza rapporto con le altre realtà associative napoletane.
D’Amato è uno dei maggiori protagonisti negativi di questa crisi della principale associazione napoletana.
D’Amato è un imprenditore straordinario che però a mio avviso non ha saputo o voluto mettere le sue qualità a disposizione per creare una associazione realmente trainante per l’economia locale.
D’Amato dovrebbe avere il coraggio di ammettere che se Napoli è la città dei Cortigiani, Confindustria Napoli è stata l’associazione che si è basata su un Gruppo di ” Cortigiani Associativi” che hanno sempre operato per proteggere la propria carica associativa personale piuttosto che dare un contributo alla costruzione di una associazione impegnata al rilancio dell’economia della città.
D’Amato invita all’unione dopo essere stato per anni il principale perno della logica “divisoria” a Palazzo Partanna tra i suoi fedelissimi e tutti gli altri.
Con un unico obiettivo:il controllo di Palazzo Partanna.
Controllo che ha avuto per tanti anni, sia direttamente che indirettamente.
E i risultati associativi sono stati fallimentari allo stesso livello del fallimento istituzionale.

* presidente Atex Campania