Serena Autieri: Ho sembre ammirato Lady D, un onore farla rivivere in teatro

di Maridì Vicedomini

Serena Autieri è “ Lady Diana” nel musical “Diana &Lady D” firmato da Vincenzo Incenso che debutterà questa sera al Teatro Augusteo di Napoli

Signora Autieri, dopo il successo conquistato al Teatro Sistina di Roma, come vive il suo debutto a Napoli?

“In modo particolarmente emozionante; Napoli è la mia città,  immagino che stasera vengano a vedermi tuuti i miei parenti e gli amici più cari e poi  devo confessare di essere  particolarmente legata a questo teatro, in particolare alla signora Alba Caccavale.  

Come ha affrontato questo ruolo così complesso come quello di  Lady D ?

“In punta di piedi  ho  sempre ammirato la figura di Diana Spencer con le sue mille contraddizioni e quando Vincenzo Incenso mi ha proposto questo lavoro, facendomi leggere le prime frasi della sinossi, ho subito avvertito in me il desiderio di provarci, di sperimentarmi in una nuova grande scommessa con me stessa, con le mie capacità artistiche. Ciò che maggiormente mi colpiva di lei era questa fusione nella sua poliedrica personalità  di coraggio, forza e fragilità che l’hanno resa una donna unica, speciale fino alla morte prematura avvenuta ad appena 37 anni”

Il musical reca sottotitolo “L’amore ti trova sempre”

“ E’ assolutamente appropriato per un musical ispirato ad una donna che ha vissuto la sua esistenza alla ricerca disperata dell’amore inteso nella sua accezione più pura”.

Il cartellone dello spettacolo evidenzia due Diane in controluce

 “Da un lato la principessa è l’icona della bellezza e dell’eleganza nelle cronache rosa di tutto il mondo, viaggiando tra glamour e mondanità, mentre vi è il suo lato spirituale con le sue grandi fragilità tipico di una donna sofferente vittima di drammi familiari vissuti sin dall’infanzia ed in età adulta, con il matrimonio infelice  con il principe Carlo

 La scena si apre con le vicende familiari della piccola Diana

“Sì, anche la sua infanzia che dovrebbe essere per un essere umano il periodo di vita più spensierato, è stata pervasa da tanta amarezza per l’allontanamento da casa di suo papà il Conte Spencer che lei adorava e per l’atteggiamento incurante e distaccato di sua madre, al punto da procurarle una  insicurezza di fondo con la quale affrontava le avversità della vita.”

Chi l’ha seguita in questo suo difficile percorso artistico?

“A parte il regista Incenso, uno psicologo e  Fioretta Mari, la mia coach, colei che anni fa mi ha insegnato dizione e che mi segue da sempre con grande professionalità, ma anche tanto affetto. Fioretta oltre ad essere un’insegnante di recitazione  molto apprezzata anche alla scuola Lee Strasberg di New York dove insegna accanto a dei calibri mondiali come Al Pacino, è una bravissima attrice  e ciò mi ha dato la possibilità di “rubare” qualche trucco del mestiere che ha di certo giovato nella mia formazione artistica”

Dal lavoro si evidenzia una “terza” Diana impegnata nel sociale

“E’ vero;  la principessa alla disperata ricerca di una propria identità e di una serenità interiore, per conquistare anche una bellezza spirituale in un momento della sua vita si dedicò ad opere missionarie; fatale in tale prospettiva fu l’incontro con Madre Teresa di Calcutta”

 Serena lei In  “Vacanze Romane” lei  interpreta  il ruolo di una principessa assai distante da quella del Galles

“ Entrambe sono idealmente chiuse in una gabbia dorata, ma mentre la protagonista di “Vacanze Romane” è un personaggio inventato, che esprime gioia di vivere, curiosità ed allegria, Lady Diana, è il simbolo di un dramma interiore di una ragazza che amava la natura, i bambini la vita semplice e si è ritrovata in una prigione reale  ma cupa con tanti spettri che le giravano intorno”

Le sue emozioni per Lady D?

“Questo lavoro mi ha migliorato molto oltre che artisticamente anche umanamente. Di certo è un nuovo grande step per la mia carriera; del resto ogni nuova esperienza produce un arricchimento professionale e spirituale”

Serena Autieri lei quante anime ha?

“Non due, ma tante; non so ancora dove voglio arrivare e cosa voglio ancora tentare ma ho un’unica grande certezza: mio marito e mia figlia con i quali adoro stare nell’intimità della nostra casa”

Il teatro?

“E’ la mia casa; l’ho scoperto tredici anni fa grazie a Pietro Garinei e ad Armando Trovajoli che tuttora considero i miei “Fari ”.  Il palcoscenico è tutto per me , il luogo ideale dove ho la possibilità di esprimermi a 360 gradi, di coltivare tutte le mie passioni dal canto, al ballo, alla recitazione”

Progetti futuri?

“Non avevo neanche debuttato al “Sistina” che già  Incenso mi ha mandato un messaggio telefonico in cui mi annunciava di avere scritto un nuovo copione per me  da mettere in scena tra 1 anno o 2”

                                                             MARIDI’ SESSA