Se uno stratega non è padrone della materia causa danni a sé e a chi gli si riferisce

in foto Christine Lagarde

L’impegno elettorale dei cittadini della Ue li ha distolti quanto basta dalla manovra al ribasso effettuata dalla Bce a metà della settimana scorsa. Ha dato da subito un’ impressione non proprio positiva e ha innescato dubbi in famiglie e imprese, che le hanno accolte di massima senza entusiasmi.Tutto lascia credere che quella manovra sia stata posta in essere per dare qualcosa da mettere sotto i denti a chiunque stia usando l’euro per ogni tipo di transazione. Espresso tale concetto con qualche parola in più, vorrebbe indicare che la Presidente della Bce, la Signora Lagarde, si sia comportata come quell’agricoltore che, lanciato il sasso, nasconde la mano per non farsi scoprire. I fatti. Sono circa due mesi che in tutto l’Occidente si parla di manovre per la diminuzione del costo del denaro. Per una volta il Vecchio Continente ha anticipato le mosse di quello Nuovo. Facendo andare la mente a ritroso per cercare di capire da dove nasce il probabile qui pro quo, non si fa fatica a convincersi che i tipi di inflazione di quelle due realtà geopolitiche hanno poco in comune. Perciò le manovre messe in atto per contenere l’inflazione entro il 2% non possono essere del tutto simili, ma devono ricevere posologie calibrate, alcune completamente differenti. Accade invece che dai piani alti dell’Istituto che ha sede a Francoforte giungano delle voci molto simili a scuse non richieste. La situazione. Jerome Powell, presidente della Fed che gestisce la circolazione del dollaro, ha fatto sapere negli ambienti che stanno aspettando di sapere come agirà, di non farsi illusioni fuori luogo.L’Istituto di Washington non farà granché nella riunione prevista a metà della settimana in corso. Anche nel secondo caso i mercati terranno nella dovuta considerazione i commenti che molto probabilmente faranno Powell e i suoi consiglieri. È immaginabile che anche il N°1 della Fed si affretterà, qualunque sarà la decisione di quel board, a chiarire che non è arrivato ancora il momento per invertire significativamente il verso della politica monetaria in atto, poiché l’inflazione non si è ancora ridimensionata come si attendeva. Sarà prudente anche per chi usa il biglietto verde di evitare di adagiarsi su aspettative che farebbero ricordare il gioco del lotto. Ne discende che l’Occidente non è ancora prossimo a raggiungere la meta del processo di stabilizzazione, mentre di fatto è a metà l’anno. Di conseguenza le possibilità di giungere puntuali, cioè con i compiti a casa fatti, scendono. Sarà di conseguenza difficile completarli prima che suoni la campanella, cioè finisca l’anno. Le conseguenze delle manovre della Fed, in agenda ormai per i prossimi giorni, non aiuteranno i diretti interessati a trascorrere le prossime vacanze con la mente sgombra da pensieri sgradevoli.