Se non c’è riscatto non ci proviamo nemmeno

Nelle grandi occasioni – si avvicina Pasqua – ci ricordiamo dei Marò in detenzione preventiva in India, e, più raramente, di Cesare Battisti, latitante in Brasile. Non riusciamo a recuperare nessuno Nelle grandi occasioni – si avvicina Pasqua – ci ricordiamo dei Marò in detenzione preventiva in India, e, più raramente, di Cesare Battisti, latitante in Brasile. Non riusciamo a recuperare nessuno con autorevolezza, né eroi né criminali, solo sprovveduti turisti dietro pagamento di cospicui riscatti. La politica, si sa, è assente. I problemi del paese sono affidati a diplomatici e magistrati. Lo stesso accade in India, dove noi vendiamo elicotteri a prezzi maggiorati perché comprensivi di tangente. I nostri giudici bloccano la transazione e loro i Marò. Noi non restituiamo la caparra, loro i due ostaggi. Da noi la giustizia è ancora più lenta, però noi ci lamentiamo della loro. Ci sono troppe analogie tra i due paesi perché la vicenda si risolva. Chi ha indotto i due marò a costituirsi agli indiani se l’incidente è avvenuto in acque internazionali? Anche la ricerca delle responsabilità andrà alle calende greche e, alla fine, come sempre, non sarà punito nessuno. Statisti della mutua Da una lodevole iniziativa dell’On. Ivan Catalano apprendo che, se si compra un appartamento in costruzione da chi, poi, fallisce, ci si rimettono tutti i soldi versati e anche la casa. Il disegno di legge presentato dal deputato liberale proteggerà finalmente chi viene non solo gabbato ma – con i prezzi che corrono – rovinato per tutta la vita. Impegnate come sono le Camere a dare la precedenza a provvedimenti che interessano soprattutto il premier, chissà quando questo, che tutela solo i cittadini, sarà discusso e approvato. Confesso che non ero al corrente della gravissima lacuna legislativa perché l’uomo della strada fa fatica a immaginare che in un paese da 70 anni democratico nessuno abbia mai pensato di garantire l’ingenuo acquirente imponendo una semplice fideiussione al costruttore, come adesso un giovane e solerte parlamentare suggerisce. Agli statisti che in tutti questi anni si sono spacciati per protettori dei cittadini e soprattutto della povera gente – mi chiedo – questa inezia era sfuggita o, invece, erano e sono ancora d’accordo con i palazzinari? Libertà di voto A distruggere la Scuola hanno contribuito molti fattori. Dalle riforme inconcludenti agli insegnanti malpagati, dall’ignoranza dei politici ai programmi inadeguati. Ma il colpo di grazia l’hanno dato i genitori che da un po’ di tempo si intromettono nel sistema culturale e didattico. L’insegnante non è più considerato l’alleato della famiglia e il rifinitore dell’educazione dell’allievo, ma il prevaricatore della sua libertà incondizionata. Una volta – ma era esagerato e per niente educativo – il padre autorizzava anche qualche scapaccione, che poi a casa gli do il resto io. Oggi l’insegnante è il solo colpevole dell’ignoranza dei ragazzi. A casa, non sono solo i nonni a proteggere il comportamento sbagliato dell’alunno. Basta un rimprovero per deferire il professore all’autorità scolastica e persino a quella giudiziaria che indagano su un pover’uomo che, se ha famiglia, non arriva alla fine del mese anziché sull’arroganza della famiglia. Da Palazzo Chigi arrivano solo parole e promesse. La colpa è quasi sempre dell’insegnante perché le famiglie votano e sono più numerose.